Trieste-Salario | Articoli
Rifiuti e incuria, i luoghi abbandonati del quartiere
di Federica CapatiInvasi dai rifiuti, sporchi e rovinati. I monumenti e i luoghi storici del Trieste-Salario sono ridotti così. La Sedia del Diavolo, la Fontana delle Rane, Porta Pia, Villa Torlonia. Opere e parchi famosi anche all’estero, che fanno la storia del nostro quartiere. Posti che ogni anno attirano centinaia di turisti, come il quartiere Coppedè. Posti dove il degrado regna sovrano e rimane indelebile nelle fotografie, ma soprattutto nel cuore dei romani, stanchi di vedere la propria città abbandonata a se stessa.
Sedia del Diavolo
Il viaggio di RomaH24 inizia nel cuore del quartiere Trieste, in zona Africano. Oggi si chiama piazza Elio Callistio, ma fino al 1958 era piazza della Sedia del Diavolo. Comunque la si chiami una cosa è certa. Intorno e anche dentro al rudere – che in realtà è un sepolcro – si trovano solo rifiuti, bottiglie e sporcizia. “Vengo quasi sempre a pranzare qui, sulla piazza – racconta Ginevra, una ragazza che lavora vicino alla piazza, mentre mangia un panino – a volte va meglio, a volte va peggio. Oggi è particolarmente sporca, soprattutto dentro alla recinzione della Sedia. Peccato. E’ pur sempre un monumento”.
La fontana di piazza Caprera
Molto più recente ma – purtroppo per i cittadini del quartiere Trieste – non meno sporca e abbandonata al degrado. La fontana di piazza Caprera, realizzata intorno al 2001 dall’architetto Jacques Zwobada, è da anni vittima del vandalismo dei ragazzi che frequentano la zona. Le bottiglie lasciate ovunque, scritte e disegni osceni sui bordi, l’acqua stagnante. L’opera al centro della piazza è ridotta in pessime condizioni.
La Fontana delle Rane
Non trova pace la Fontana delle Rane, al centro di piazza Mincio, in zona Coppedè. Nonostante i recenti interventi di pulizia, uno il 18 e uno il 31 luglio, con cui erano stati eliminati sia il muschio sia le erbacce nella parte superiore della fontana, a distanza di qualche settimana la situazione è tornata quella di prima. Il muschio ha di nuovo preso il sopravvento sulle statue dell’opera e la mucillagine galleggia nell’acqua verde brillante. Ai turisti non importa, continuano imperterriti a fotografare la fontana, ma i residenti sono esasperati.
Villa Torlonia e Villa Paganini
Villa Torlonia è un cimitero di rami e alberi caduti. Villa Paganini è chiusa da un mese perché il Servizio Giardini non ha i mezzi per stabilizzare otto pini pericolanti e perché, in quanto il parco è sottoposto a vincolo paesaggistico, serve l’ok della Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali per procedere con qualsiasi tipo di intervento. Quello che è certo è che – almeno al momento – i cittadini del Trieste-Salario non possono godere appieno di due parchi del quartiere. La situazione di Villa Torlonia, ad oggi, è leggermente migliorata, rispetto a due settimane fa, quando avevamo documentato la condizione in cui versava il parco. Alcuni degli alberi e dei rami che giacevano recintati dai nastri della polizia locale sono stati rimossi. Nulla da fare per il lago Fucino, che rimane prosciugato. L’erba incolta e i rifiuti non mancano nemmeno qui.
Vicolo della Fontana e largo Paganini
Una strada storica è vicolo della Fontana, la via in cui la targa commemorativa celebra tre diversi papi. Ad oggi i sampietrini che ne caratterizzano la storicità sono dissestati e malmessi. Le erbacce invadono i bordi della strada, così come i rifiuti. La stessa situazione si trova a largo Paganini, dove si trova di tutto. Dai contatori scoperchiati, alla portata di chiunque, fino alle bottiglie di birra e a rifiuti di ogni genere.
Porta Pia e le Mura Aureliane
Il viaggio di RomaH24 finisce a Porta Pia. Qui il degrado regna sovrano da anni. Bivacchi e giacigli di fortuna nei sottopassaggi e ai piedi delle mura aureliane, cumuli di rifiuti e schiere di bottiglie sulla scalinata della breccia. E per concludere in bellezza anche diversi topi. Dalla statua del bersagliere, fino a piazza Fiume. Nessun monumento della zona si salva dall’incuria e dalla sporcizia generale.