Trieste-Salario | La Storia

12 aprile 1855, nella basilica di Sant’Agnese avviene un miracolo

di Sara Fabrizi

È il 12 aprile 1855. Una carrozza si ferma di fronte alla basilica di Sant’Agnese fuori le mura. A bordo viaggia il pontefice, Pio IX. In mattinata, si è recato al VII miglio della via Nomentana, alle catacombe di Sant’Alessandro. L’antico cimitero cristiano è tornato alla luce da poco tempo, in seguito a una scoperta fortuita. Il Papa vuole vederlo con i suoi occhi. Così, viene organizzata una speciale visita guidata. A fare da ciceroni sono Pietro Ercole Visconti, commissario delle antichità romane, e Giambattista Guidi, direttore degli scavi archeologici.

La sosta a Sant’Agnese avviene all’ora di pranzo. Il pontefice e la sua comitiva, composta da cardinali, alti dignitari e ufficiali, si accomodano in una sala della canonica per un breve pasto. Pio IX ha piuttosto fretta. Vuole avere il tempo di incontrare gli allievi del Collegio De Propaganda Fide. Si fa persino portare un vassoio di dolci per distribuirli a quei solerti ragazzi con le sue mani. Poco dopo, eccolo assiso su una sedia, come in trono. I giovani vengono fatti entrare perché partecipino alla tradizionale cerimonia del bacio del piede. Uno a uno, con riverenza, si avvicinano, si inchinano, gli rendono omaggio. Sono tantissimi. Nella stanza, infatti, ci sono più o meno 150 persone.

All’improvviso, si sente uno strano rumore, uno scricchiolio inquietante. Neanche il tempo di guardarsi intorno, che il consunto pavimento della canonica cede di schianto. La trave portante si è spezzata in due. Tutti i presenti cadono nel vuoto, finendo al piano di sotto, tra polvere e calcinacci. Lo spavento è tanto. Nessuno, però, sembra essersi ferito in modo grave e non ci sono morti. Pio IX riemerge da sotto la sua sedia, completamente illeso. 

Non può che essere stato un “solenne miracolo” come sosterrà il pontefice stesso. Convinto di essere stato protetto da Sant’Agnese e Sant’Alessandro, egli deciderà di far scolpire due statue in loro onore, poi collocate a Porta Pia. Inoltre – decisione molto saggia – darà ordine di avviare grandi lavori di restauro della basilica, che, come dimostra il crollo, versa in condizioni disastrose.

La vicenda è raccontata nel volume di Typimedia Editore “La Storia del Trieste-Salario”. 

GUARDA: come acquistare “La Storia del Trieste-Salario”

Sostieni RomaH24 Sostieni RomaH24
grazie