23 Novembre 2021 - 10:39 . Trieste-Salario . Consigli
Piante e salute: ecco i 5 rimedi naturali consigliati dalla dottoressa Carani della Farmacia Verbano per combattere la ritenzione idrica
La ritenzione idrica è un disturbo molto diffuso che colpisce soprattutto le donne: in Italia il 30% della popolazione femminile ne soffre. L’eccesso di liquidi corporei, se non smaltito, resta intrappolato nello spazio tra una cellula e l’altra, originando così il ristagno.
Questo porta ad accusare gonfiore e pesantezza agli arti inferiori: cosce, polpacci, caviglie, ma anche mani e dita. In questo approfondimento la dottoressa Carani della Farmacia Verbano spiega quali sono le cause della ritenzione idrica e fornisce 5 rimedi naturali per sconfiggerla.
Poco movimento e alimentazione scorretta: cosa c’è dietro la ritenzione idrica
“La ritenzione idrica è causata da diversi fattori, spesso però riconducibili ad una duplice origine: scarsa attività fisica e alimentazione scorretta”, avvisa la dottoressa Carani. Ci sono, infatti, alcune abitudini in cucina che è meglio evitare se si soffre di questo disturbo.
Chi soffre di ritenzione idrica deve stare attento all’uso del sale. Vietato eccedere, avvisa Carani, “non solo nell’aggiunta ai cibi, ma anche per il consumo inconsapevole di cibi salati, come insaccati e salumi. Il nostro organismo ha infatti bisogno di una minima quantità giornaliera di sale. Inoltre – continua – bisogna bere molta acqua e consumare alcolici con attenzione”.
Cucina, ma non solo. “La ritenzione idrica può anche dipendere da farmaci come cortisone, alcuni anti-ipertensivi (calcio-antagonisti) e la pillola contraccettiva”, dice Carani. Che aggiunge: “Se la causa è una patologia, bisogna intervenire su quella e il medico deve valutare se sospendere una medicina, modificarne il dosaggio o cambiare terapia”.
I cinque rimedi naturali per combattere la ritenzione idrica
Una volta scoperta la causa, bisogna cercare la cura. “La natura stessa ci offre alcuni rimedi sottoforma di diuretici e drenanti che possono contrastare la ritenzione idrica”, spiega la dottoressa Carani. Che aggiunge: “I diuretici stimolano la secrezione di acqua ed elettroliti dai reni, aumentando la produzione e l’escrezione di urina (diuresi)”.
“I drenanti, invece, eliminano all’esterno gli accumuli di liquidi fisiologici presenti nei vari distretti dell’organismo con meccanismi vari come l’incremento della secrezione di urina, della sudorazione, della traspirazione e per attivazione della microcircolazione”. Esistono cinque piante naturali che svolgono questo lavoro e possono aiutare a sconfiggere la ritenzione idrica.
1. La linfa di betulla per eliminare acqua e sali
La betulla è una pianta originaria del Nord Europa. Dal suo tronco, alla fine dell’inverno, si ricava una linfa ricca di vitamina C e sali mineraliche ha un’azione diuretica. La linfa di betulla, per il contenuto di potassio, elimina acqua, sali e scorie azotate senza irritare l’epitelio renale. In caso di diuresi scarsa è consigliabile associarla all’ortosifon, pianta medicinale della Cina.
Per il dosaggio, spiega Carani, “è consigliato un estratto secco o una capsula al giorno. Se, invece, si usa la tintura madre, la terapia va da 20 a50 gocce per tre volte al dì. La linfa di betulla è sconsigliata nell’allergia all’acido acetilsalicilico, in gravidanza e in allattamento e non è da associare a diuretici. Evitare la somministrazione nelle ore serali”.
2. La centella asiatica contro gonfiore e cellulite
La centella asiatica (Hydrocotyle asiatica) è un’erba della famiglia delle Apiaceae. Nella medicina cinese e nell’Ayurveda si utilizzano le parti aeree recise nella fioritura. Nella medicina occidentale ha diversi usi ed è un fedele alleato per drenare le sostanze tossiche dall’organismo.
Questa pianta ha anche una forte azione anti-infiammatoria, vasoprotettrice nell’insufficienza venosa degli arti inferiori e può contrastare il gonfiore. La centella asiatica, insieme al tarassaco e alla linfa di betulla, è un’efficace terapia per combattere la cellulite.
Per un dosaggio corretto, spiega Carani, “è consigliato estratto secco 60-180 mg/die o tintura madre 30-50 gocce 2-3 volte al giorno. La centella asiatica è una pianta medicinale da evitare se si ha ipersensibilità verso i componenti o si è in gravidanza e allattamento”.
3. Ortosifon o tè di Giava, un alleato perfetto nella dieta
L’abbiamo anticipata poco fa, ora conosciamola nel dettaglio. L’ortosifonè un piccolo albero diffuso nei paesi del Sud-Est asiatico ed è noto anche come “tè di Giava”. Il principio attivo contenuto nelle foglie è l’ortosifonina, un glicoside con azione diuretica.
L’estratto di ortosifon facilita l’eliminazione di acqua e incrementa l’escrezione di sodio, cloro e scorie azotate senza irritare l’epitelio renale. Questa pianta è indicata nelle diete dimagranti e per combattere la cellulite. Il dosaggio, spiega Carani, “in tintura madre è di 30-40 gocce 3 volte al giorno, mentre l’estratto secco una capsula da 450mg/die. Questa pianta è da evitare nei pazienti con edema causato da insufficienza renale e/o cardiaca e nelle ore serali”.
4. La pilosella contro gonfiore e infezioni urinarie
La pilosella è una pianta con proprietà diuretiche e drenanti che agisce a livello dei tubuli renali. Essa incrementa l’escrezione dei cloruri e dei composti azotati. In fitoterapia (pratica che prevede l’utilizzo di piante o estrattiper la cura delle malattie) si utilizza per il trattamento della cellulite, del gonfiore alle caviglie e degli edemi agli arti inferiori.
Per le sue proprietà diuretiche, la pilosella è utile nelle infezioni urinarie in quanto elimina i batteri patogeni con le urine. Il dosaggio, dice Carani, “l’estratto secco una capsula/die dai 500-750 mg, mentre in tintura madre 50 gocce, 1 volta al giorno. Non si deve utilizzare se il soggetto è in trattamento con farmaci diuretici e mai nelle ore serali”.
5. Il tarassaco stimola la funzione biliare ed epatica
La radice del tarassaco ha un’azione drenante e depurativa in quanto stimola la funzione biliare, epatica e renale, cioè gli organi emuntori, eliminando tossine e metaboliti di scarto mediante feci, urina e sudore. Essa, inoltre, aumenta la secrezione di bile provocando un’azione diuretica. Il materiale di riserva della pianta è l’inulina e non l’amido per cui il tarassaco ha anche effetti lassativi.
Il dosaggio consigliato, avvisa la dottoressa Carani, “è in estratto secco capsula da 600 mg/die e in tintura madre 20-40 gocce 2-4 volte al giorno. Il tarassaco è controindicato nei soggetti con intestino irritabile o calcoli delle vie biliari in quanto potrebbe provocare coliche”.
Per approfondire o ricevere un consiglio specifico sulle proprietà delle piante per combattere la ritenzione idrica, la dottoressa Carani è disponibile al numero 06 8416394, oppure presso la Farmacia Verbano, in piazza Verbano, 14.