26 Gennaio 2020 - 8:04 . Porta Pia . Curiosità
È Derby: vi raccontiamo i segreti dello storico ritrovo laziale a via Ancona
Ogni mercoledì sera si riunisce al ristorante “Il Coriolano” a via Ancona, per cenare con un piccolo gruppo di amici laziali doc come lui. Carlo Guerra, commercialista, è una delle tante figure silenziose che all’occorrenza ha sempre dato una mano alla società nei momenti di maggior incertezza economica. E oggi, 26 gennaio, giorno del derby tra Roma e Lazio, sarà pronto a soffrire per la squadra che tifa da sempre.
Un rito che va avanti da anni. Ha accolto il testimone della lazialità da suo nonno, giunto a Roma durante la guerra. Sin da bambino ha sempre preteso di essere riconosciuto in quanto laziale, semplicemente per una questione di stile: “Quando a scuola o per strada mi chiedeva di che squadra fossi, io mi offendevo. Tornavo a casa da mia made e le chiedevo: ma scusa, non si vede che son della Lazio? Il fatto di non essere riconosciuto come laziale mi creava disagio”.
E da tifoso vero, la sua presenza è risultata preziosa soprattutto nel momento di maggior bisogno della società: “Come tante altre persone, quando la Lazio ha chiamato, ho risposto presente. Quanto sia stato importante questo sostegno non sta a me dirlo. Come famiglia abbiamo accolto con amore le esigenze che le differenti dirigenze hanno avuto negli anni. Ci siamo sempre stati e non soltanto nelle difficoltà. È stato bello poter condividere appieno anche i tanti momenti di gioia che abbiamo vissuto”.
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