11 Maggio 2022 - 8:46 . San Lorenzo . Cronaca

Muri e portoni vandalizzati con scritte. Magnifica San Lorenzo: “un vero problema”

Attivisti di Retake puliscono i muri a San Lorenzo (foto dalla pagina Facebook "Magnifica, San Lorenzo")
Attivisti di Retake puliscono i muri a San Lorenzo (foto dalla pagina Facebook "Magnifica, San Lorenzo")

di Clarissa Cancelli

“Magnifica, San Lorenzo” è un progetto di Retake Roma che si pone l’obiettivo di realizzare interventi di riqualificazione e di promozione dell’arte di strada legittima nel quartiere di San Lorenzo. La pulizia e la cura del verde sono le priorità, nonché gli ambiti in cui si concentrano maggiormente gli interventi dell’associazione. Giuseppe Romiti, uno dei coordinatori, spiega a Roma h24 quali sono le iniziative e le problematiche da affrontare nel quartiere.

“A San Lorenzo i muri sono devastati pesantemente dal vandalismo grafico. Non esiste un portone, una serranda o un muro che non siano stati toccati”, spiega Romiti che aggiunge: “Per molti residenti storici questo è un problema molto sofferto – spiega –. Specialmente in questo ultimo periodo, in cui sono stati presi di mira anche edifici simbolo: per esempio la Chiesa dell’Immacolata è stata devastata da scritte di ogni genere. Questa è, quindi, una delle attività che stiamo facendo, ossia sensibilizzare a partire dai giovani alla cura del quartiere”.

“Quello che stiamo facendo adesso  – continua Romiti – è consolidare il rapporto con le altre realtà del quartiere. A San Lorenzo, infatti, c’è un associazionismo molto solido. Queste realtà hanno bisogno di lavorare insieme, senza protagonismi e in armonia, in modo solidale. Noi abbiamo dedicato tempo a rafforzare questi rapporti, ed esiste già in modo informale una rete tra di noi, il Comitato di quartiere, il centro anziani, ecc”.

E ancora: “Siamo organizzando delle attività: abbiamo, per esempio, fatto un intervento con le scuole, con i genitori dell’associazione Saffi Borsi. Abbiamo fatto una passeggiata in cui abbiamo mostrato ai ragazzi i problemi principali, dei quali peraltro loro erano già a conoscenza. Li abbiamo fatti sedere in cerchio al Parco Dei Caduti e abbiamo chiesto loro quale fosse la prima cosa da risolvere nel quartiere e loro hanno risposto: bisogna pulire i muri. C’è poi un impegno molto grande nella cura del verde e di messa a dimora degli alberi nelle aiuole che spesso sono usate come cestini della spazzatura”.

La Regione Lazio ha infatti messo a bando la possibilità di ottenere la messa a dimora di nuovi alberi, “a patto che l’organizzazione di volontariato si facesse carico della progettazione, della documentazione, delle verifiche urbanistiche, delle valutazioni agronomiche, dell’ottenimento di tutti i permessi da Comune e Municipio, compresi quelli per l’apertura dei cantieri, e del coordinamento delle attività operative”.

“Il progetto è partito più di un anno fa – aveva spiegato Romiti –. La Regione ha ottenuto i fondi dalla comunità europea per combattere il riscaldamento globale. Noi siamo risultati i vincitori e i nostri progetti sono diventati la base per gli appalti”.

A realizzare materialmente la piantumazione è stata l’impresa Lineaverde Nicolini srl, incaricata dalla Regione Lazio. Gli alberi sono stati piantati a Piazzale Tiburtino, via Tiburtina Antica, via Tiburtina, via dei Sabelli, via dei Sardi, via dei Marrucini, via dei Ramni, via dei Liburni, via dei Frentani e viale di Porta Tiburtina.

“Si è messo in moto un meccanismo virtuoso in cui ognuno ha messo a disposizione la propria competenza. Noi quella della conoscenza del territorio, la ditta si è occupata della piantumazione degli alberi e il Municipio II ci ha aiutati nella parte logistica”, ha continuato a spiegare Romiti. Retake si dovrà occupare della manutenzione degli alberi per 24 mesi.  “La Regione ha finanziato la messa a dimora, pagando le ditte. Ma lascia a noi l’onere dell’attecchimento. Ci dobbiamo quindi occupare dell’irrigazione delle piante per due anni. È  un’operazione onerosa. Per questo, stiamo facendo una raccolta fondi per fare adottare gli alberi”, aveva concluso Romiti.