27 Febbraio 2022 - 9:37 . Ponte Mammolo . Retesociale

Guerra Russia-Ucraina, da Ponte Mammolo pullman di aiuti umanitari

di Barbara Polidori

Il conflitto russo-ucraino irrompe sui media internazionali e anche nelle comunità originarie di lì, parti integranti della Capitale. Il 24 febbraio molti cittadini di origine ucraina si sono organizzati con manifestazioni nei pressi dell’ambasciata russa a Castro Pretorio e organizzando l’invio di aiuti umanitari verso famiglie, parenti e amici rimasti nel Paese dell’Est Europa.

Al centro di questa rete di solidarietà anche Ponte Mammolo, un punto di riferimento per gli ucraini di Roma, circa 30mila persone stando ai dati del Centro di coordinamento delle organizzazioni ucraine in Italia, che vivono con apprensione le immagini di bombardamenti e tensioni del regime di Vladimir Putin. “Ogni associazione sta raccogliendo qualcosa per inviare aiuti attraverso un pullman gratuito che parte da Ponte Mammolo – racconta Tetyana Tarasenko, cittadina ucraina dal 2000 a Roma, già eletta nel 2006 come consigliere aggiunto del Comune di Roma per gli immigrati dall’Est Europa e candidatasi anche durante le elezioni amministrative con FdI –. Da 15 anni ogni domenica dalle 7 alle 11 le associazioni possono consegnare aiuti umanitari per l’Ucraina”, un’iniziativa che Tarasenko segue anche come presidente del centro di coordinamento e come promotrice dell’associazione Scuola ucraina “Prestige”, dove insegna come volontaria.

Mentre le immagini di esplosioni e case distrutte passano nei notiziari e sugli schermi delle case degli italiani, la risposta delle realtà associative a Roma ancora langue secondo la comunità straniera. “Stiamo avendo grandi difficoltà e non vediamo molta solidarietà da parte delle associazioni italiane” – prosegue Tarasenko – “Le persone ucraine si stanno attivando da sole tramite gruppi WhatsApp per la raccolta di beni di prima necessità e aiuti. Ci appelliamo alla Comunità europea e all’Onu perché nel sedare le tensioni non siano inviate solo armi ma anche uomini, ma prima di tutto chiediamo aiuto alle associazioni italiane per la raccolta fondi e aiuti economici allo Stato”.

DALL’UCRAINA A ROMA: LE TESTIMONIANZE DEI BAMBINI E DEI VOLONTARI

Tra le vittime soprattutto bambini, 7,5 milioni secondo UNICEF. Di loro si occupa a distanza Nataliya Karfut, cittadina romana di origini ucraine che collabora con l’associazione “Voice of the children”, fondata da reporter e giornalisti locali per raccogliere materiale documentale sul conflitto russo-ucraino. “L’associazione aiuta tutti quei bambini che sono letteralmente nati e cresciuti con la guerra negli occhi” – spiega Nataliya Karfut, che in queste ore sta tentando di convincere la sua famiglia a fuggir via da cittadina 20 km da un poligono, bombardato dagli aerei russi – “Sono bambini che hanno bisogno di aiuto psicologico e supporto costante, Voice of the children offre loro laboratori di terapia d’arte e una rete di psicologi che li sostengono nel percorso riabilitativo, molti di quei bambini hanno smesso di parlare e hanno visto per anni solo ricordi di spari, case distrutte e violenze. Sono 8 anni che l’Europa e la Germania potevano prepararsi a fronteggiare questa guerra, risparmiando a tante famiglie e ai bambini questo dolore”.

Uno dei disegni dei bambini di “Voice of the children”