25 Aprile 2022 - 14:36 . San Lorenzo . Cronaca

Mala-movida a San Lorenzo: “è colpa della disparità creata da precise politiche urbane”

Una vettura della polizia di Stato
Una vettura della polizia di Stato

Una foto che mostra due agenti di polizia in piedi accanto a un tavolo con sopra una chitarra, un didgerido e alcune casse portatili, esposti come se fossero armi pericolose sotto sequestro. Un’immagine che ha fatto scatenare la polemica sul fenomeno della mala-movida a San Lorenzo, questa volta incarnata dalle parole di Christian Raimo su Repubblica.

“È difficile trattare questa guerra alla movida di San Lorenzo seriamente: è diventata una farsa degna di un pezzo di Elio e le storie tese, senza nemmeno aver avuto la legittimazione di una tragedia”, scrive il giornalista.

“La ragione è semplice: ogni volta che se ne parla la discussione si appunta sulla superficie, spesso sull’autorappresentazione del fenomeno – continua -. Ragazzi che fanno caciara fino alle tre del mattino, residenti esasperati. Il sarcasmo coatto delle pagine di Spotted SL fa il pari con le parole da guerra di civiltà dei gruppi social dei comitati di quartiere”.

“Come se ne esce? Pensando che esiste un mondo di adulti, a cui appartengono sia i pischelli di 18 anni che i boomer. E cominciando a guardare questo conflitto per quello che è: una specie molto complessa di lotta di classe, per la possibilità di vivere la città, i suoi piaceri, il suo tempo libero, i suoi spazi, la sua libertà”, spiega ancora Raimo. Secondo il giornalista la questione gira intorno al concetto di disparità, “frutto di precise politiche urbane che escludono i bassi redditi dall’accesso alla città”.

Perché, aggiunge, “se una stanza in affitto per un fuorisede può costare fino a 650 euro, se l’area dell’exdogana verrà gentrificata con ostelli radical chic per gli studenti, se il Nuovo cinema palazzo ha ‘festeggiato’ due anni di sgombero da poco senza che nulla sia cambiato, se Communia e Esc rischiano di fare la stessa fine del Nuovo cinema palazzo, occorre capire che il progetto sul futuro anche prossimo di questa parte di città non può essere definito da un bando per l’estate municipale o da delibere sui limiti d’orario alla vendita di alcolici, ma riguarda la riflessione profonda su cosa vogliamo farne dello spazio pubblico: un bene per tutti o un’area di scarto per chi non può accedere alla città privata?”.

Nello specifico, Raimo fa riferimento all’ordinanza firmata i primi di febbraio dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che prevede l’obbligo di chiusura anticipata, dalle 22 fino alle 5 del giorno successivo, degli esercizi di vicinato del settore alimentari e misto che si trovano nel territorio dei municipi I e II.

Un provvedimento che aveva riscontrato dubbi anche da parte del Comitato del quartiere San Lorenzo: “Provvedimenti come questi sono sicuramente utili – aveva spiegato la signora Anna Esposito, residente e componente del direttivo del Comitato –. Ma si stanno concentrando solo su due piazze, ossia Largo degli Osci e piazza dell’Immacolata, quando noi gli abbiamo detto che ormai sono tutte le strade a essere interessate da questo fenomeno. E questo ha colto impreparate le istituzioni che sono rimaste incredule di fronte ai video che abbiamo mostrato loro: veri e propri rave con centinaia di persone”.