20 Aprile 2022 - 13:08 . nomentano . Cronaca
Nuovo contratto di servizio con Ama, Fabiano invia lettera aperta all’Assemblea Capitolina
“In questi giorni – e finalmente mi viene di dire! – si apre nell’Aula consiliare del Campidoglio una fondamentale discussione sul futuro dei servizi di pulizia e gestione dei rifiuti della nostra città“. Inizia così la lettera aperta all’Assemblea Capitolina sulla definizione del nuovo contratto di servizio Ama con i territori di Roma, a firma dell’assessore all’Ambiente del II Municipio Rino Fabiano.
“Questa discussione è la prima ad essere aperta dopo quella dell’epoca Alemanno che portò come risultato la formulazione del contratto Ama tuttora vigente. Un contratto di servizio vetusto e che non presenta nella sua effettiva esecuzione una risposta efficace alle attuali esigenze cittadine, in virtù anche dei grandi cambiamenti che si sono realizzati in questo ultimo decennio”, si legge nella lettera.
“In questi ultimi mesi abbiamo potuto verificare che, pur muovendosi nell’ambito di un contratto limitato, la municipalizzata sta provando ad avviare una revisione del proprio operato, affrontando le criticità presenti nel territorio cittadino. Uno sforzo incentivato anche da una più assidua e sistematica interlocuzione della macrostruttura aziendale con i Municipi. Ciò ha consentito di effettuare interventi migliorativi, nonostante i mezzi e gli uomini in campo siano in numero nettamente inferiore a quanto si necessiterebbe”.
Segnali, secondo Fabiano, incoraggianti e “possibili grazie all’individuazione dei responsabili aziendali di Municipio, che rappresentano le esigenze dei territori presso il dipartimento tutela ambiente di Roma Capitale. Stiamo dunque costruendo tutti insieme una cornice ad un quadro d’insieme che non può che essere il punto di partenza per la definizione del nuovo contratto di servizio Ama – Roma Capitale”.
Secondo l’assessore, riguardo alle esigenze di trasformazione del contratto per il nostro Municipio II, le linee sistemiche che bisognerà tenere presenti sono: l’inserimento del Municipio sotto la voce urbanistica di “Città storica”: “ne conseguirebbe infatti l’applicazione delle tutele edilizie e commerciali, oltre a quelle ambientali”. E questo perché “nel nostro Municipio sono presenti 10 ville storiche, 7 sedi universitarie, la Stazione Tiburtina quale snodo principale dei trasporti regionali e nazionali, la Tangenziale Est da un lato e le Mura Aureliane dall’altro che ne disegnano i confini, le sponde del Tevere e dell’Aniene che delimitano le restanti parti del territorio municipali con lingue di terra pregiate ma fortemente abusate e consumate.
A ciò fanno seguito, migliaia di esercizi commerciali della movida notturna, gli ospedali, l’Auditorium Parco della Musica, lo Stadio Olimpico, il più grande e importante cimitero Monumentale della città, Caserme, sedi centrali e ministeriali.
I flussi non stanziali, che attraversano il nostro Municipio quotidianamente richiedono pertanto una predisposizione di uomini e mezzi che vada ben oltre la valutazione della popolazione residente“.
Nella lettera, viene chiesta poi l’estensione del porta a porta ad ulteriori quartieri, provvedendo all’eliminazione dei cassonetti dalle strade: “contestualmente va migliorato il porta a porta attualmente operativo a San Lorenzo, arrivando così alla chiusura di una fase sperimentale che pesa fortemente sui quei residenti che non hanno portoni e androni in grado di ospitare aree di raccolta condominiali”; in fine, il ripristino dei servizi di spazzamento manuale per marciapiedi e luoghi ad elevato tasso di somministrazione.
“Siamo davanti a una città in grande movimento. Roma è un centro storico che pulsa, vive, si allarga, produce ricchezza e opportunità. Questa espansione deve essere determinante nell’organizzazione dei servizi essenziali.
Il dibattito non sarà facile ma ha il dovere di partire da questa premessa se l’obiettivo finale è quello di migliorare le condizioni di vita dei cittadini e delle cittadine di Roma Capitale”, conclude l’assessore.