18 Marzo 2022 - 8:29 . San Lorenzo . Cronaca

Riapre la Basilica sotterranea di Porta Maggiore. Soprintendente Speciale: “Un luogo magico”

Soprintendenza Speciale di Roma.
Soprintendenza Speciale di Roma.

Riapre la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, in via Prenestina. Prima di iniziare un altro cantiere per la sua conservazione, verrano mostrati ai visitatori la nuova illuminazione e i nuovi restauri. Il tutto grazie anche alla Soprintendenza Speciale di Roma.

Un luogo magico che torna al pubblico dopo un accurato lavoro, un risultato importante per tutte le persone che lo hanno visitato rimanendone colpite e per quanti ancora non lo conoscono – dice Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma –. La Basilica è un luogo unico al mondo per la sua natura sotterranea, resa ancor più affascinante dal mistero sul suo uso. Da oltre un secolo archeologi e storici discutono se si tratti della sede di culti misterici o di un monumento funerario, ma le due funzioni potrebbero aver convissuto”.

Il restauro, che ha interessato la parete d’ingresso e i pilastri della navata sinistra, nonché la parte inferiore del vestibolo, è stato curato da Chiara Scioscia Santoro della Soprintendenza e da Mariangela Santella. Mentre, la nuova illuminazione è stata realizzata su progetto di Anna De Santis, Carolina De Camillis e Riccardo Fibbi.

A causa della pandemia, la Basilica sotterranea è rimasta chiusa negli ultimi due anni. E questo anche per le sue piccole dimensioni, che non avrebbero permesso di rispettare i protocolli anti-Covid.

“In questo periodo oltre all’illuminazione, abbiamo realizzato nuovi restauri, studiato approfonditamente il microclima interno e la presenza di microrganismi per una conservazione sempre migliore di questo edificio unico nel suo genere. Lo riapriamo per tre giorni, dando l’opportunità di visitarla prima che ripartano i lavori di restauro della volta della navata sinistra”, ha spiegato spiega Anna De Santis, direttrice del monumento.

Riemergono così le pitture di figure umane, animali e paesaggi della più raffinata arte dell’età Giulio-Claudia. Il restauro è stato curato da Chiara Scioscia Santoro della Soprintendenza e da Mariangela Santella.