Non è stato un bel ritorno in classe, quello del 13 settembre, per studenti e genitori della scuola elementare “Brasile” di via Lanciani, uno dei plessi dell’IC Winckelmann. Centinaia di famiglie si sono infatti ritrovate davanti ai cancelli sbarrati per via dello sciopero nazionale indetto dal personale scolastico iscritto ai sindacati Anief e Sisa.

Il motivo? Il Green pass, ma non solo. L’Anief ha infatti deciso di scioperare contro “l’introduzione dell’obbligo per il personale scolastico della certificazione verde Covid-19″ ma anche per “l’assenza di provvedimenti per la significativa riduzione del numero di alunni per classe, l’indennità di rischio Covid per il personale scolastico in presenza, la mancata trasformazione dell’organico aggiuntivo docenti e Ata in organico di diritto, la stabilizzazione e infine la conferma nei ruoli dei diplomati magistrali”.

Risultato: gli alunni sono stati costretti a tornare a casa con grande delusione, come confermato dall’assessore alle Politiche scolastiche del II Municipio, Emanuele Gisci: “I genitori mi hanno contattato, sono rimasti molto rattristati dall’aver trovato le porte chiuse. Io comprendo le problematiche che vive oggi il mondo della scuola, la pandemia ha acuito delle criticità, come la mancanza di insegnanti e personale Ata. I disagi saranno però limitati alla giornata del 13 settembre”.

Un caso isolato nel nostro territorio? Per Gisci la risposta è sì: “Ho visitato altre scuole, come la Ferrini, Villa Paganini o alcune a San Lorenzo. Lì ho percepito grande entusiasmo per il rientro in classe. Quella di via Lanciani è stata una spiacevole eccezione”.

Su Facebook è arrivato anche il commento di Holljwer Paolo, candidato al Consiglio Municipale con Fratelli d’Italia: “Primo giorno di scuola con brutta sorpresa. Non bastava la mancata attivazione del tempo pieno fino a fine ottobre. Questa mattina centinaia di famiglie si sono trovate le porte sbarrate della scuola elementare di via Lanciani, motivo lo sciopero del personale Iscritto ai sindacati Anief e Sisa. Bambini delusi rispediti a casa, famiglie nel panico con l’organizzazione lavorativa stravolta. Una situazione allucinante che non può avere nessuna giustificazione!”.