10 Aprile 2021 - 23:19 . Piazza Bologna . EXTRANEWS
Vi sveliamo chi è Enrico Chiolli, il “pollice viola” che vende tutti i giorni la lavanda in piazza Bologna
di Antonio Tiso
Il suo è il banco più profumato di piazza Bologna. Enrico Chiolli, 53 anni, vende lavanda dal 2011 e per molti nel quartiere, il suo è un volto familiare e rassicurante. I passanti lo salutano con affetto. Col freddo e la bella stagione Enrico è sempre presente, un baluardo della zona. “Buongiorno come sta?”, sorride un signore sulla cinquantina. “Ci sono abitanti che vengono qui per parlare. Si confidano, si sfogano. Ma io ne so meno di loro, gli rispondo. Credo però che a spingerli da me sia la natura benefica della lavanda, un fiore che porta quiete e felicità, leviga i pensieri. Qui mi conoscono tutti e io mi fido. Se ho bisogno di andare al bar, lascio il banco incustodito, come quando al paese non chiudi la porta a chiave”.
Il pollice verde di Enrico nasce da lontano. La sua mamma vendeva fiori a piazza Fiume dal 1955 e lui, piccolino, la aiutava portando mazzi di fiori al mercato. Poi con la morte dell’amata madre, finì un’epoca: “Mio padre era un uomo violento, beveva e non era in grado di gestire la separazione. Così perdemmo la licenza e fummo sgomberati dal nostro chiosco dai vigili. Io da allora iniziai a fare tanti lavori. Sono stato anche direttore di un supermercato a via Monte Giberto, a Colle Salario. Poi però a un certo punto mi sono stufato e ho deciso di seminare lavanda in un campo di famiglia a Fiano Romano, il paese dell’attrice Sabrina Ferilli. Un ettaro e mezzo di terra che in estate diventa uno spettacolo. Una distesa di 13.000 piante che corrono lungo tutta una vallata”.
Il banco di Enrico non è sempre stato al Nomentano. Prima l’ambulante stazionava al Trieste Salario: viale Regina Margherita, via Chiana, via Po, piazza Gimma, viale Somalia. Ed è a via Bergamo che ancora oggi vive. “Lavoro al mattino, dalle 9:30 all’ora di pranzo. Vendo sacchetti di lavanda, saponi artigianali che faccio io, scatoline regalo, oli essenziali e profumatori. La mia è una vita semplice, guadagno il necessario, quanto mi basta per stare bene con me stesso”. La vita di Enrico è piena di interessi, la giornata gli basta appena: “Al pomeriggio mi dedico alla cucina, mia grande passione. Preparo i piatti della tradizione romana, tra cui la carbonara, l’amatriciana e le polpette come una volta, con pan grattato, prezzemolino, aglio, uova, noce moscata. Poi mi prendo cura del mio cane, Ercole, un maremmano incrociato; sto con la mia compagna e giro in bicicletta la città. Mi godo il centro, specie la domenica, adoro piazza del Popolo e Porta Portese”.
Prima di finire la chiacchierata, Enrico si lascia andare a una confidenza: “Per me lavorare per strada è quasi un pretesto per stare con la gente e portare un po’ di positività”.