31 Marzo 2022 - 12:16 . Sapienza . Cronaca
Studenti in campo contro la guerra in Ucraina. Occupata la Facoltà di Lettere della Sapienza
“Dopo due anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19 e lo svuotamento di tutti i nostri luoghi di socialità e incontro, la guerra ci impone di tornare a costruire insieme il nostro futuro. Per questo oggi abbiamo occupato la facoltà di Lettere”.
Sono le parole degli studenti e delle studentesse dell’università La Sapienza che, intorno alle 20 di mercoledì 30 marzo, hanno deciso di mettere in atto l’occupazione della Facoltà, organizzando dibattiti e assemblee per manifestare contro la guerra in Ucraina e “ribadire che i luoghi del sapere non sono neutri, ma sono spazi di conflitto dove sostanziare il nostro pacifismo radicale”.
“Abbiamo bisogno di disertare e sabotare a partire dagli spazi che viviamo quotidianamente. Sappiamo bene come il pacifismo delle nostre università e di tutte le istituzioni europee in realtà nasconda una logica guerrafondaia – si legge nel comunicato –. Le università italiane hanno preso posizione rispetto al conflitto tramite atti di censura che riteniamo inaccettabili come la cancellazione del corso di Paolo Nori su Dostoevskij all’università Milano Bicocca e note di diffida a professori che hanno espresso pubblicamente posizioni non allineate alla politica del governo come nel caso del professor Alessandro Orsini della Luiss. Mentre continuano a ricevere finanziamenti da aziende come Leonardo Spa, una delle principali aziende produttrici di armi a livello mondiale, con cui l’università La Sapienza che dal 2002 sigla accordi di partnership”.
“Abbiamo bisogno di riprenderci questi spazi per dare vita a un nuovo movimento pacifista radicale transnazionale che sia in grado di disertare, sabotare e sovvertire le macchine belliche”.
Il 30 e 31 marzo gli studenti hanno iniziato, dunque, a sabotare e disertare partendo proprio da quello spazio che vivono ogni giorno: l’università.
Saranno, dunque, nella facoltà di Lettere e Filosofia con dibattiti, assemblee e momenti di socialità per dire a gran voce che per costruire un futuro che non sia incerto “bisogna partire disertando questo presente”.
L’occupazione è stata rilanciata anche dal movimento studentesco Osa Roma, che in un post su Instagram, scrive: “Occupata la facoltà di lettere della Sapienza, una miccia che può alimentare il conflitto contro una guerra che stanno pagando solo i popoli, mentre il nostro governo ha già iniziato a mandare armi in Ucraina sotto direttive dell’Unione Europea”.