10 Giugno 2022 - 7:33 . Sapienza . Cultura

Premiati alla Sapienza i vincitori del Certamen Latinum “Nova humanitas”

Una studentessa della Sapienza (foto dalla pagina Facebook dell'università)
Una studentessa della Sapienza (foto dalla pagina Facebook dell'università)

La suggestiva cornice dell’aula Odeion nel Museo dell’Arte classica della Sapienza, dove sono esposti i calchi in gesso delle più celebri sculture greche dal periodo arcaico all’ellenismo, ha fatto da sfondo alla premiazione dei vincitori della IV e V edizione del Certamen Latinum “Nova humanitas” che quest’anno è tornata in presenza.

La competizione di composizione latina, espressa sia in prosa che in poesia e promossa dall’area didattica di Lettere classiche della Sapienza, è riservata agli studenti dei licei e delle università italiane e straniere.

L’evento si è aperto con la Lectio magistralis di Leopoldo Gamberale, emerito della Sapienza, studioso di Letteratura latina. La rettrice Antonella Polimeni ha quindi premiato gli autori dei migliori componimenti tra i partecipanti alle ultime due edizioni.

La commissione del Certamen, presieduta da Leopoldo Gamberale e composta dai docenti Paolo Garbini, Michelina Panichi, Michela Rosellini e Francesco Ursini, ha conferito il premio per la IV edizione (2019-2020) a Gabriele Bonini, allora studente di Liceo, che ha interpretato in modo originale e spiritoso il tema proposto, una citazione di Seneca per cui mangiare e bere da soli, senza la compagnia degli amici, è “vita da lupi e da leoni”. Bonini ha scritto un’immaginaria lettera di protesta che il sindacato dei lupi e dei leoni invia a Seneca, nella quale si sostiene che gli animali si rivelano, talora, migliori degli esseri umani.

Il premio per la V edizione (2020-2021), sul tema del “vivere giorno per giorno”, suggerito da una citazione di Orazio, è stato conferito invece al componimento Epistula Aurorae Tithono di Lorenzo Salerno, allievo della Scuola Normale Superiore, che ha composto una lettera di 146 versi in distici elegiaci a imitazione delle Heroides di Ovidio, nella quale Aurora scrive al marito Titono ormai vecchio, sordo e dalla mente indebolita, per il quale aveva chiesto a Giove l’immortalità, dimenticando però di chiedere anche l’eterna giovinezza e condannandolo così a un progressivo, inesorabile deperimento.

Nel corso della premiazione si è esibito Paolo Fattorini in un concerto rock con nove composizioni (SuB- *Sacred Experience Music* _PostRock ) in latino classico. Il programma ha previsto i seguenti brani: Progressus Mater, Inconscium, Salubre est, Minime interest, Vita pulsati est, Sústine impetum, Amor caret (nuovo brano in esclusiva), Solum in nobis stat.