16 Dicembre 2023 - 10:58 . Policlinico . Cronaca
Più di mille aggressioni in un anno, all’Umberto I potenziato il presidio di polizia
Mille richieste di intervento nel solo 2023. Un numero non esaustivo poiché circa il 30% del personale sanitario non ha denunciato aggressioni. Sono i dati della polizia di Stato che, il 15 dicembre, ha inaugurato insieme ai responsabili del nosocomio il rinnovato presidio di polizia.
Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza, “la serenità e la sicurezza all’interno dell’ambiente sanitario diventano fondamentali per la tutela degli operatori sanitari, ma anche dei pazienti, ribadendo come il tema della sicurezza sia strettamente collegato a quello del contenzioso, quali facce della stessa medaglia, elementi indispensabili il buon operato dei medici e infermieri”.
“Oggi andiamo a concludere una fase di lavoro propedeutica per contrastare la violenza verso gli operatori sanitari, per riportare calma e serenità in tutti quei luoghi come ad esempio pronto soccorso e aree d’attesa, dove è più elevato il rischio di aggressioni e rassicurare e motivare medici e infermieri a lavorare in prima linea — ha dichiarato Fabrizio d’Alba — direttore generale dell’Umberto I — .Quali le misure adottate? Si è provveduto all’estensione della copertura wifi nelle zone di attesa, alla riattivazione di monitor informativi, al rinnovamento della segnaletica ed è stato rinnovato e ristrutturato il presidio della polizia di Stato presso il pronto soccorso. Il presidio di polizia prevede la presenza di operatori H24, in contatto costante con la sala operativa della Questura e con tutti gli operatori di polizia presenti sul territorio, oltre che con servizi interni aziendali come il servizio di vigilanza, la squadra di gestione delle emergenze e il servizio di prevenzione e protezione”.
Il presidente dell’ordine dei medici, Antonio Magi, ha riportato i numeri dell’osservatorio regionale che ha rilevato più di 1300 richieste di intervento in un anno, di cui 1000 solo al Policlinico. “Dato sottostimato perchè spesso gli operatori non denunciano,per svariati motivi tra cui la convinzione che nulla cambi”.