1 Giugno 2022 - 9:48 . Piazza Bologna . Cronaca
Non era un Centro massaggi orientale, ma un locale usato in via Livorno per un’attività di prostituzione. Indagata la titolare
L’insegna era quella di un Centro massaggi orientale, ma l’attività che vi si svolgeva all’interno era quella tipica di una casa di appuntamenti: clienti occasionali e ragazze che si prostituivano. Tutto accadeva da tempo in via Livorno, nei pressi di Piazza Bologna. Così, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Roma, dopo approfondite indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla PG ed al sequestro preventivo di un’immobile, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma. Destinataria delle misure è una 49enne cinese gravemente indiziata del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L’indagine della II Sezione della Squadra Mobile capitolina è partita grazie ad alcune segnalazioni di cittadini, allertati dal viavai sospetto a tutte le ore intorno a quel locale. Ma per gli inquirenti il primo riscontro è avvenuto monitorando alcuni siti specializzati dove il centro massaggi era pubblicizzato con foto inequivocabili di ragazze in abiti succinti e pose sensuali.
Il locale, aperto fino a tarda sera, grazie ai vetri oscurati e coperti completamente da locandine, era impenetrabile alla visione dall’esterno; per cui i poliziotti, con il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno svolto una serie di accertamenti tecnici che sono serviti per documentare l’attività del sedicente centro massaggi all’interno del quale alcune donne cinesi, di età compresa tra i 30 ed i 50 anni, offrivano, dietro compenso, rapporti sessuali.
I gravi indizi di colpevolezza così raccolti hanno permesso alla Procura di chiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari, a carico di colei che è stata individuata quale titolare del centro, una misura cautelare ed il sequestro preventivo del relativo immobile. Le ordinanze sono state eseguite dagli stessi investigatori della Squadra Mobile.