29 Ottobre 2021 - 7:22 . Nomentano
Lo spazio sociale Esc è a rischio chiusura. Gli attivisti annunciano battaglia
Esc, lo storico spazio autogestito che da 17 anni svolge attività di mutuo soccorso, animazione culturale e sportello sociale in via dei Volsci è a rischio chiusura. E gli attivisti non ci stanno.
Un’esperienza che rischia di essere cancellata dopo che la sentenza del giudice civile dello scorso 20 ottobre ha stabilito l’applicazione per lo spazio sociale della ‘famigerata’ delibera 140/2015 del Campidoglio, a firma Ignazio Marino e Luigi Nieri, condannando l’associazione a pagare l’intero canone di locazione in forma retroattiva dal 2009 al 2019 per un totale di circa 221mila euro. La sentenza, quindi, sconfessa la precedente attribuzione del cosiddetto ‘canone sociale’ al 20%, che era stato stabilito proprio in virtù delle attività socio-culturali dello spazio.
“Ci sentiamo truffati dal Comune di Roma – dichiara Alessandro, attivista di Esc – che inizialmente aveva stabilito il canone ridotto e poi ha fatto marcia indietro. In questi anni sono poi intervenute molte sentenze che hanno confermato che alle realtà sociali andavano garantiti i canoni scontati. Siamo sconvolti perché quello di Esc è l’unico caso in cui un giudice ha stabilito che la somma da pagare è questa cifra assurda, che noi non possediamo”. Così lo storico spazio, che in 17 anni di attività è diventato un punto di riferimento per i quartieri Nomentano e San Lorenzo e per la politica cittadina, rischia di scomparire definitivamente.
“Esc è uno spazio essenziale – commenta Rocco, attivista di Esc – perché è riuscito a costruire una miriade di iniziative di vario genere, dallo sportello di tutela dei lavoratori e delle lavoratrici allo sportello di tutela dei migranti e delle migranti, dalle assemblee e i dibattiti alle iniziative culturali e musicali. Durante la pandemia, la risposta è stata quella di chiudere subito ed investire tutte le nostre energie in attività solidali e mutualistiche, contribuendo a creare la quarantena solidale. Abbiamo individuato una quarantina di nuclei familiari a rischio, a cui consegniamo ogni settimana dei pacchi di generi alimentari e di prima necessità. Per tutti questi motivi, troviamo assurdo che ci vengano richieste ingenti somme di denaro, quando tutte le nostre energie in questi 17 anni hanno sopperito alle mancanze di servizi e gestione politica di un quartiere e di una città“.
Proprio mercoledì 27 ottobre, lo spazio, dopo il lungo periodo di chiusura dovuto alla pandemia, ha riaperto per la prima volta le sue porte ad un’attività sociale: ‘un mondo di storie’, un ciclo di letture di libri destinati all’infanzia.
“Non si possono cancellare così 17 anni di mutualismo. Non possiamo accettare quella che per noi è una grave ingiustizia e un affronto, per questo costruiremo una grande mobilitazione – conclude Alessandro, intervistato dall’agenzia Dire –. Ci aspettiamo che la nuova giunta che si insedierà (quella di Roberto Gualtieri, ndr) prenda finalmente in mano la situazione, e dimostri un atteggiamento radicalmente diverso dalla precedente giunta Raggi“.