Domani mattina, alle 7:00 ora italiana, un satellite miniaturizzato verrà lanciato nello spazio dalla base di Baikonur, in Kazakistan. Il progetto ha visto la partecipazione attiva degli studenti della scuola di ingegneria aerospaziale dell’Università La Sapienza, che ha la sua sede in via Salaria nel III Municipio. 

Lo “Space traveling egg-controlled catadioptric object”, chiamato con l’acronimo Stecco, sarà lanciato dal vettore Soyuz-Fregat del cosmodromo kazako, ma sotto l’amministrazione russa che realizzò la base ai tempi dell’Unione Sovietica. Stecco è un “pocket qube 6P”, ovvero un mini satellite usato per le ricerche nello spazio e occupa un volume di. circa 5 cm cubi, e generalmente utilizza componenti elettronici commerciali pronti all’uso, progettato e realizzato da studenti, ricercatori e professori dell’ateneo romano coordinati da Fabrizio Piergentili del dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale e da Fabio Santoni del dipartimento di ingegneria astronautica, elettrica ed energetica in collaborazione con la Machakos Universitye di Nairobi.

Questo modello si chiama “Wild Track Cube-Simba”, ed è il terzo di una serie di satelliti che La Sapienza ha realizzato per il Kenya, dopo “Ursa-Maior” lanciato a giugno 2017 e “1Kuns-Pf” lanciato a maggio 2018.

Il satellite è stato concepito dalle tre università come un innovativo sistema di tracciamento che permetterà di monitorare la fauna selvatica nei parchi nazionali del Kenya e di studiare il comportamento degli animali. Obiettivo ultimo è quello di identificare soluzioni per limitare i pericoli legati al loro sconfinamento, come i gravi danni alle colture.

Per seguire la diretta streaming del lancio dal sito web di STECCO: https://sites.google.com/uniroma1.it/stecco-sia/home?authuser=0