16 Gennaio 2021 - 11:43 . Policlinico . Cultura
Il 19 gennaio 1888 veniva posata la prima pietra del Policlinico Umberto I
Il 19 gennaio 1888 in quello spazio dove oggi lavorano centinaia tra dottori e infermieri, c’è una grande folla in attesa. Sono medici e studenti, accorsi per partecipare a un momento solenne, la cerimonia per la posa della prima pietra del Policlinico universitario.
Di fronte a tutti, il professor Guido Baccelli, che fin dalla sua prima elezione in Parlamento come deputato ha lavorato al progetto di un nuovo ospedale universitario, insieme a Francesco Durante, accoglie il re Umberto I e la regina Margherita con queste parole: “A voi dunque spetta o Sire, […] porre la prima pietra di questo grande istituto, a Voi decorarlo col vostro nome, perché qui verranno i derelitti della fortuna, a sentire gli effetti benefici di quell’amplesso immortale che si daranno nel vostro nome augusto la Scienza e la Carità”.
Il re cosparge la calce fresca sulla pietra fondativa, che viene poi calata nella fossa. Re Umberto I, per quanto soddisfatto e onorato, sottolinea che per lui sarà un giorno più felice quando vedrà i lavori compiuti e potrà venire a visitare i malati. Ma le sue aspettative vengono deluse: il cantiere si prolunga per anni e re Umberto I non riesce a vedere l’opera finita.
La sera del 29 luglio 1900, a Monza, l’anarchico Gaetano Bresci esplode contro il re tre colpi di rivoltella, uccidendolo. Il Policlinico che porta il suo nome sarà completato solo nel 1902. Oggi, entrando nella cappella dell’istituto e alzando gli occhi, si possono vedere i volti dei due grandi medici e padri fondatori della struttura, Guido Baccelli e Francesco Durante, rappresentati spalla a spalla in un affresco.
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