“Subito dimissioni per Simonetta Matone”. La notizia che la consigliera di fiducia della Sapienza contro le molestie e le discriminazioni di genere sarà la candidata vicesindaco di Roma del centrodestra, in ticket con l’avvocato Enrico Michetti, accende subito la miccia della protesta dei collettivi universitari. In prima fila Link Sapienza, da tempo critico nei confronti del magistrato voluto dalla rettrice Antonella Polimeni.

Secondo gli attivisti, infatti, Matone avrebbe assunto in passato posizioni omofobe. Attacchi a cui la rettrice Polimeni aveva risposto non in maniera diretta ma tramite un post pubblicato sul suo profilo Instagram, in cui spiegava il perché della scelta di Matone e invitava gli studenti a leggere il suo curriculum, disponibile sul sito della Sapienza. 

Parole che però non sono bastate a placare gli animi dei collettivi, Link aveva lanciato anche una petizione per chiedere le dimissioni dell’attuale consigliera di fiducia. Una raccolta firme che ora gli attivisti hanno rilanciato sui propri canali social: “Simonetta Matone sarà candidata in ticket come vicesindaco alle comunali di Roma con Lega e Fratelli d’Italia – attaccano –. Pensiamo sia ridondante ricordare le posizioni di questi partiti: parliamo di personaggi come Salvini e Meloni, parliamo di partiti che si stanno opponendo al Ddl Zan”.

Da qui la nuova richiesta di dimissioni indirizzata a Matone. Ma quali sono i compiti della consigliera di fiducia?  Questa figura, introdotta dal Codice di condotta nella lotta contro le molestie sessuali approvato lo scorso gennaio dalla Sapienza, ha il compito di fornire consulenza e assistenza alle vittime e di contribuire alla soluzione dei casi che le vengono sottoposti.

“Matone è da sempre in prima linea per la difesa dei diritti e ha una spiccata sensibilità per i temi legati alle giovani generazioni e alle pari opportunità – aveva spiegato la rettrice Polimeni al momento della scelta di Matone –.  Sono certa che saprà interpretare al meglio questo ruolo di impegno contro ogni discriminazione di genere a tutela della libertà e della dignità della persona”.

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