10 Aprile 2021 - 2:04 . Nomentano . Cultura
Ecco perché il Nomentano è detto il “quartiere dei premi Nobel”
Perché il nostro quartiere è detto anche “Dei premi Nobel”? Semplice, perché nelle nostre vie hanno vissuto e lavorato grandi personalità del mondo della letteratura, della fisica e del teatro, che sono stati insigniti del prestigioso riconoscimento. Vediamoli tutti.
Grazia Deledda
Nel 1912, la scrittrice sarda, prima donna italiana a vincere il premio Nobel per la letteratura (1926), viene a vivere al Nomentano. E, precisamente, in un villino in via Porto Maurizio 15, all’angolo di quella che attualmente è via Imperia. Un immobile che oggi non esiste più. La prima impressione che ha, entrata nella nuova casa al Nomentano, è quella di trovarsi quasi sperduta “in fondo al mondo”. Fortunatamente non è sola: di fronte al suo villino c’è la casa della sorella, Nicolina, pittrice e illustratrice dei suoi testi. Ogni giorno, in questo piccolo parco, le tre sorelle Grazia, Nicolina e Peppina, insieme alla figlia di quest’ultima, la piccola Mirella, si incontrano. Stanno sedute su una panchina, sotto un cedro del libano. “Il cedro del libano” sarà il titolo di una novella che racconta la vita di quest’albero, donato da una vicina per ingentilire un giardino povero e spoglio.
Luigi Pirandello
La sua casa è in via Antonio Bosio 15, segnalata da una targa eloquente: “In questa casa, ove in pagine non periture trasfuse sofferti travagli e drammatiche inquietudini dell’età sua, il 10 dicembre 1936 morì Luigi Pirandello”. Lo scrittore siciliano si trasferisce nel nostro quartiere nel 1913. Ed è proprio lì che riceve la notizia del conferimento del premio Nobel per la letteratura, l’8 novembre 1934. Seduto alla sua scrivania, circondato dai giornalisti che gli chiedono un’intervista, Pirandello scrive nervosamente a macchina “Pa- gliacciate! Pagliacciate!”. Ed è nell’abitazione di via Bosio che il grande maestro muore, il 10 dicembre 1936, dopo essersi ammalato di polmonite.
Enrico Fermi
Il Nomentano può vantare anche un illustre scienziato tra i propri storici abitanti. In via Belluno 28, all’angolo con via Catanzaro, una targa recita: “In questa casa visse dal 1925 al 1938 Enrico Fermi”. Il fisico ha vissuto nel quartiere fino a quando non è stato lo stesso regime fascista a metterlo nella posizione di dover fuggire. Grande fisico e premio Nobel proprio nel 1938, anno in cui riceve il riconoscimento, è costretto a fuggire. È lo stesso anno in cui vengono promulgate le leggi razziali. Sua moglie, Laura Capon, è di origini ebraiche e i suoi figli sono considerati “meticci”.
Rita Levi-Montalcini
La neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, premio Nobel per la Medicina nel 1986, ha abitato al Nomentano. La sua casa, dove si è spenta a 103 anni, il 30 dicembre 2012, è in viale di Villa Massimo 3. Lì ha vissuto per tantissimi anni insieme alla sorella gemella, Paola, scomparsa 12 anni prima di lei.
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