10 Aprile 2021 - 0:03 . Nomentano . Personaggi
“Così il Nomentano mi ha conquistata”: la storia della retaker Cinzia Grasso
Romana d’adozione e sempre in strada quando c’è da ripulire un angolo del Nomentano che ne ha bisogno. Cinzia Grasso nel quartiere è ben conosciuta per la sua attività con Retake. Una storia che parte da lontano: “Sono nata in un paese in provincia di Avellino, Ariano Irpino, poi mi sono trasferita a Roma per studiare e ho vissuto i primi anni a via Padova- racconta -. Poi dopo un breve periodo a Milano sono tornata qui nel quartiere e da diversi anni ci abito con quello che è diventato mio marito“.
Il Nomentano ora è casa sua. Un “amore” oggi sempre più forte: “E’ un quartiere con tanti locali storici. Il rapporto con l’università è forte, c’è una tradizione importante. E visto che ho fatto studi scientifici, mi piace sapere che qui hanno vissuto tante persone di scienza, a partire dalla Montalcini“.
In realtà il rapporto con il quartiere, almeno inizialmente, è stato molto più “basic”, come capita a tanti studenti fuori sede: “I primi tempi a Roma mi godevo solo la parte ‘bella’, da turista – ammette la Grasso -. Ma da quando ho scelto di viverci, il rapporto è cambiato. Mi sono accorta dei problemi del quartiere, della strada dove abito e non solo, dal traffico alla sporcizia. Negli anni ho percepito nettamente come stesse cambiando l’attenzione nei confronti dei luoghi che frequento. Si cresce, si è più maturi, e si fa attenzione a cose mai notate prima”.
E così ecco le prime mosse: “Ho provato a vedere se c’erano gruppi organizzati e ho scoperto Retake. Nel 2015 i primi contatti, in cui chiesi le loro attività e dove agivano, però poi non ho mai partecipato. Sono sempre rimasta un po’ titubante, mi è sempre mancato il coraggio di aggiungermi a un gruppo già ben definito. Ma dopo l’esperienza a Milano, ho visto che era proprio necessario agire seriamente, mettermi in gioco per il mio quartiere. Per questo ho ricontattato Retake, per cominciare dalla mia strada. E da lì è cominciata la mia avventura con questo gruppo straordinario. Ho scoperto tutte le attività e dal 2017 sono diventata admin del gruppo Nomentano”.
Un quartiere che ora vive a 360 gradi e di cui conosce le problematiche: “Il decoro è il problema principale. Piazza Bologna, così come altre zone del centro, ha palazzi di travertino, che spesso vengono imbrattati da scritte. Negli anni ci siamo specializzati nel ripulire i muri dei palazzi. Ma con il gruppo che via via è aumentato, grazie alle abilità specifiche, ci stiamo occupando anche di potature, sempre in accordo con il Servizio Giardini. Ma devo dire che il quartiere non ha bisogno di grandi interventi, ma di pochi e localizzati. Bastano davvero poche cose per rendere alcune zone di nuovo fruibili per tutti”.
E poi c’è forse un problema principale che va oltre il decoro: “L’età media è alta, ma ci sono anche tanti studenti – ammette la Grasso -. Essendo un crocevia di persone, che vanno e vengono per l’università, manca una identità di quartiere. E su questo speriamo, anche grazie ai nostri interventi, di poter essere di aiuto. Noi riceviamo molte adesioni sui social, ma all’atto pratico, come è successo a me, c’è sempre un po’ di reticenza nel partecipare. Ma alla fine dico sempre: venite, perché scoprirete un bel gruppo e un’attività che ci rende orgogliosi ogni giorno. Molti si meravigliano perché siamo di zona, pensano che arriviamo da chissà quale realtà. Ma invece noi siamo qui e puntiamo nostro sulla nostra voglia di vivere il quartiere in maniera piena”.
Ma le soddisfazioni non mancano: “Sono contenta di riuscire a far notare alle persone i problemi delle nostre zone, far capire che non dobbiamo rassegnarci a certe situazioni ma che si può agire, tutti insieme, per rendere migliore la nostra strada, il nostro parco, così come qualsiasi altra parte del nostro quartiere”.
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