4 Aprile 2021 - 9:20 . Nomentano . Cultura
Manca il bando, i bunker di Villa Torlonia e Villa Ada restano chiusi
Manca il bando e i bunker di Mussolini a Villa Torlonia e quello dei Savoia a Villa Ada chiudono. A lanciare l’allarme è il consigliere capitolino Pd Giovanni Zannola: “Nonostante il successo delle visite e nonostante il gran lavoro di recupero e valorizzazione dell’associazione Roma Sotterranea il Comune non ha pubblicato il bando per la gestione dei bunker, con il rischio che rimarranno inaccessibili a lungo” spiega Zannola.
Per questo il consigliere, che è anche membro della commissione Cultura, ha annunciato di aver “predisposto un’interrogazione urgente per conoscere i motivi della mancata pubblicazione del bando e per capire come la giunta abbia intenzione di rimediare al più presto, procedendo con un nuovo affidamento”.
Il timore, infatti, è che, anche quando si potranno tornare a visitare i musei e i luoghi di cultura (attualmente non è possibile né in zona arancione né in zona rossa), i bunker restino comunque chiusi al pubblico nonostante il successo di visitatori sempre ottenuto. E che rimangano abbandonati.
La storia del bunker di Villa Torlonia
Nel 1940, avvertendo il pericolo dei bombardamenti su Roma, il Duce sentì la necessità di realizzare un rifugio per se e per la sua famiglia. Nel 1942 iniziò la costruzione di un vero bunker antiaereo: una struttura cilindrica di 6 metri sotto terra protetta da 4 metri di cemento armato. Non fu mai utilizzato dal Duce, in quanto venne arrestato prima della conclusione dei lavori. Nel suo diario Mussolini annota: “È curioso che, mano a mano che i lavori si avviavano al compimento, la mia antipatia per il rifugio aumentava, e non soltanto per la spesa, ormai raddoppiata, ma per qualche cosa di oscuro che sentivo in me. Sentivo, cioè, che una volta finito, quel rifugio sarebbe stato completamente inutile”
GUARDA: come acquistare “La Storia del Nomentano”