Val Melaina | La Storia

27 novembre del 2001, ventuno anni fa l’esplosione di via Ventotene 32

di Giulia Argenti

Erano le 9:27 del 27 novembre del 2001, esattamente 21 anni fa, quando una palazzina in via Ventotene 32 viene travolta da un’esplosione, causata da una fuga di gas. Le finestre tremano anche a chilometri di distanza. Muoiono otto persone, quattro erano vigili del fuoco.

Già da giorni prima della tragedia, i residenti avevano segnalato la presenza di un forte odore di gas dalla palazzina. Proprio mentre i pompieri, con i tecnici dell’azienda del gas, stavano lavorando per cercare di individuare una perdita, dopo aver evacuato il palazzo, c’è stata l’esplosione.

Quel che è rimasto dopo è impossibile da dimenticare: le foto raccontano chiaramente uno scenario di guerra. Solai crollati, vetture ribaltate, finestre rotte, detriti ovunque. E otto vittime: Maria Grosso di 45 anni, parrucchiera, la figlia ventiduenne Fabiana Perrone, studentessa, Elena Proietti di 81 anni e Michela Camillo, venticinquenne studentessa italo-scozzese giunta in Italia da poco per motivi di studio. E quattro vigili del fuoco: gli uomini della squadra 6A del distaccamento Nomentano Fabio Di Lorenzo, Sirio Corona, Danilo Di Veglio e Alessandro Manuelli, intervenuti sul posto. I feriti, invece, sono decine.

La palazzina al civico 32 e altre cinque vengono evacuate: sono 250 gli sfollati che vengono ospitati nella parrocchia vicina. Una ferita che il nostro territorio, e l’Italia intera, non dimenticheranno mai. Tutte le vittime sono ricordate con un monumento realizzato poco lontano dall’ingresso della stazione della metropolitana B1 Jonio che raffigura un pompiere intento a trarre in salvo un bambino.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha così ricordato questa tragedia: “Il 27 Novembre 2001 la drammatica esplosione causata da una fuga di gas in via Ventotene che strappò la vita a quattro vigili del fuoco e a quattro donne. Roma, vicina alle famiglie, rende omaggio alla loro memoria e non dimentica il sacrificio e l’altruismo dei generosi soccorritori”.


 

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