Montesacro | Articoli

Il Municipio contro lo stop ai centri d’accoglienza

di Valerio Valeri

Non solo centri per l’emergenza freddo, ma anche per l’emergenza povertà. E’ quello che chiedono le associazioni di volontariato e il III Municipio rispetto al destino dei centri d’accoglienza presenti sul territorio, in particolare quello di via Ottorino Gentiloni, aperto nel dicembre 2018 e con una capienza di 26 posti letto. Una struttura che in questi due anni e mezzo ha visto passare migliaia di persone, alcune delle quali sono riuscite a cambiare il proprio destino proprio grazie all’accoglienza. 

Il centro di via Gentiloni

“È evidente che il bisogno di una casa per quanti si ritrovano a dormire per strada non si risolve magicamente con l’innalzarsi delle temperature – spiega Maria Concetta Romano, assessora alle Politiche Sociali di Montesacro – . Il centro di via Gentiloni lo abbiamo sempre tenuto aperto. Anche andando ben al di là dei fondi a noi dati dal dipartimento e utilizzando risorse municipali. All’interno di questa struttura, infatti, non si deve dimenticare che ci sono individui e storie, personalissime, a cui dobbiamo dare un’opportunità concreta di riscatto. E questo non può accadere se non si garantisce continuità al servizio”.

“Alcune delle persone che sono entrate disperate nel nostro centro – racconta l’assessora – , oggi hanno trovato un lavoro, una nuova dignità e hanno avuto la possibilità di affittare una stanza o entrare in un progetto di coabitazione proposto dai servizi sociali. Conosciamo personalmente gli ospiti del centro di via Gentiloni e sappiamo che chiudere questa struttura significherebbe imporre loro di ripiombare nella disperazione, nell’alcolismo, nella depressione. Il nostro centro rimane aperto. È una certezza, tanto che abbiamo ricevuto richieste anche da altri municipi perché si dia accoglienza agli ospiti delle strutture che, invece, stanno per chiudere”.

“Non si può pensare di sbattere le porte a quanti hanno bisogno di un sostegno e sono espressione immediata della fragilità della nostra società. Abbiamo bisogno di smetterla di considerare la questione della precarietà degli alloggi come una questione emergenziale” aggiunge Giovanni Caudo, presidente del III Municipio.


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