Montesacro | La Storia
26 gennaio 1978: Rino Gaetano canta “Gianna” al Festival di Sanremo
di Giulia ArgentiTuba nera in testa, frac attillato, papillon bianco e un ukulele. È la sera del 26 gennaio del 1978 e Rino Gaetano calca il palco dell’Ariston con la sua “Gianna” (a cui si deve la prima volta nella storia della manifestazione in cui fu pronunciata e cantata la parola “sesso”). Un’esibizione incredibile dall’inizio alla fine, che si conclude l’entrata in scena dei Pandemonium per cantare il coretto conclusivo. Il risultato è un terzo posto, dopo “E dirsi ciao” dei Matia Bazar e “Un’emozione da poco” di Anna Oxa, ma anche un successo clamoroso per una canzone che venderà 600mila copie.
Sanremo rappresenta uno spartiacque per l’artista, che viveva a Montesacro, come una targa posta dal III Municipio in via Nomentana Nuova 53. Tra i suoi luoghi del cuore piazza Monte Baldo, dove si trovava il bar del Barone (ora pescheria): “E vado dal Barone ma non gioco a dama/ e bevo birra chiara in lattina” come raccontato nella canzone “Tu forse non essenzialmente tu”. Nella canzone compare anche il bus 60 che attraversa Montesacro: “Avrei bisogno sempre di un passaggio/ Ma conosco le coincidenze del 60 notturno/ Lo prendo sempre per venir da te”.
Il legame del cantautore con il nostro quartiere e i suoi luoghi del cuore sono raccontati nel volume di Typimedia Editore “La Storia di Montesacro”.
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