Montesacro | La Storia
2 giugno 1981: 41 anni fa moriva Rino Gaetano
di Vincenzo CostabileOggi ricorrono i 41 anni dalla morte di Rino Gaetano. Un artista che con graffiante ironia e con sguardo anarchico e poetico ha saputo raccontare le contraddizioni dell’Italia, al punto da essere ascoltato e apprezzato dal grande pubblico a distanza di quarant’anni e forse compreso più di quanto non fosse stato in vita. Il cantante crotonese, che oggi riposa nel cimitero del Verano, ha trovato la morte in un incidente stradale la notte del 2 giugno 1981 su via Nomentana all’altezza del civico 355. Dopo aver perso il controllo della sua auto, è finito sull’altra corsia e ha impattato contro un camion che procedeva nel senso opposto.
Il rapporto con il suo Sud
Molti testi del cantautore ricordano le sue origini calabresi e la vita agreste dei contadini meridionali (“Ad esempio a me piace il sud”, “Anche questo è sud”,“La zappa… il tridente, il rastrello, la forca, l’aratro, il falcetto, il crivello, la vanga…”) , sebbene la famiglia Gaetano si fosse trasferita a Roma quando Rino aveva 16 anni. Visse nel quartiere Montesacro fino alla morte, avvenuta ad appena 31 anni. Rino e Montesacro
Oggi la tomba di Rino e i luoghi in cui ha vissuto, raccontati nelle sue canzoni, sono meta di pellegrinaggio per i tanti amanti della sua musica. Soprattutto nel quartiere Montesacro, dove Gaetano è cresciuto: a piazza Monte Baldo si trovava il bar del Barone (ora pescheria): “E vado dal Barone ma non gioco a dama/ e bevo birra chiara in lattina” come raccontato nella canzone “Tu forse non essenzialmente tu”. Nella canzone compare anche il bus 60 che attraversa Montesacro: “Avrei bisogno sempre di un passaggio/ Ma conosco le coincidenze del 60 notturno/ Lo prendo sempre per venir da te”.
Il ricordo di Rino è ancora forte nei fans, negli amici e tra i familiari. Alessandro, il figlio della sorella Anna Gaetano, ci racconta come Rino tornava spesso nei piccoli esercizi commerciali di Montesacro, e fosse in un rapporto simbiotico con il quartiere e i suoi abitanti. “Proprio qui – continua Alessandro – sotto casa di Rino in via Nomentana Nuova 53, c’era un ristorante dove mi portava quando andavo a trovarlo.” Oggi in via Nomentana Nuova 53 c’è la targa posta dal Municipio che ricorda che lì ha vissuto il grande cantautore con i suoi genitori.
Il giorno in cui Rino Gaetano morì, Rita se lo ricorda bene. Rita era la portinaia del palazzo in cui abitava il cantante, nonché amica della madre, che faceva il suo stesso lavoro. Quando Rita seppe dell’incidente, andò al civico 53, dove la madre di Rino, Maria, viveva con tutta la famiglia. Maria non si dava pace al pensiero che il figlio non era sopravvissuto all’incidente. Pensava a come avrebbe fatto a dirlo alla compagna di Rino, Amelia, con la quale si sarebbe dovuto sposare. Il 4 giugno si tennero i funerali nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, quella in cui Gaetano avrebbe dovuto sposarsi. Ci fu una grande partecipazione, dal quartiere, come dagli amici più cari.