7 Dicembre 2021 - 7:26 . Montesacro . Cronaca
Via Monte Cervialto, mobilitazione per i locali sotto i portici. Marchionne: “Massimo impegno per la riapertura”
di Marco Barbaliscia
Trentadue serrande abbassate e chiuse da 15 anni, oltre 400 metri di spazio sottratto alla buona volontà e al desiderio di operatività dei cittadini. Ma adesso “I Portici devono tornare a vivere”. Sotto questo slogan comitati e residenti si sono uniti per riaccendere la luce su i portici di via Monte Cervialto. Nella giornata di domenica 5 dicembre si è vissuta una vera e propria mobilitazione alla quale hanno preso parte anche le istituzioni.
Ad organizzare l’evento il neonato comitato de ‘I Portici di Monte Cervialto’, “gruppo di commercianti ed inquilini che abitano l’area”, racconta il portavoce Luca Blasi a Roma H24. Che aggiunge: “Siamo nati con l’obiettivo di aprire una vertenza con l’Inps, proprietaria dei tanti locali commerciali chiusi e dimenticati nella via. Viviamo in un’area pubblica che rischia di toccare il fondo”.
Quindici anni fa hanno cominciato ad abbassarsi le serrande e poi non si sono più rialzate: “Chi si affaccia per chiedere l’acquisto di uno spazio si vede chiedere dall’ente gli arretrati e i soldi delle precedenti gestioni, e tutto rende l’operazione di vendita impossibile” spiega Blasi.
Ora, però, si vuole guardare oltre. Il comitato ha raccolto 130 questionari con tutte le proposte e i sogni delle persone che si sono presentate in piazza. Ma non solo: “Abbiamo voluto compiere un gesto simbolico ed alzare la prima saracinesca”, racconta Blasi. “Un modo per denunciare anche ai consiglieri e agli assessori accorsi lo stato dei locali: gli spazi sono pieni di sporcizia, animali morti e calcinacci. Luoghi dove il rischio sanitario è elevato”.
Denuncia, ma anche proposte concrete per rianimare i locali: “Vogliamo che venga aperto un tavolo tecnico per parlare della questione e creato un polo civico, sociale e commerciale per ridare dignità al territorio. Questi luoghi possono e devono tornare ad essere utilizzati per sostenere i piccoli commercianti in crisi, per aprire servizi per la collettività e spazi gestiti direttamente dai cittadini”, propone Blasi.
Da un centro anziani a una ludoteca o una sede scout: le idee non mancano. Le proposte del comitato sono state accolte dal presidente del III Municipio, Paolo Marchionne: “Questo luogo è diventato un valore aggiunto nei tempi della pandemia. Tirare su una saracinesca e metterci un servizio pubblico può essere una cosa migliorativa e necessaria”, ha detto presenziando all’evento. E ancora: “Da parte del Municipio l’impegno massimo a portare avanti insieme ai comitati il percorso di legalità, riscatto e apertura dei locali abbandonati“.
Dal Municipio, quindi, l’impegno di aprire un tavolo di interlocuzione con l’Inps: “Dobbiamo dare risposte sui temi di diretta competenza come le strade, le scuole i servizi sociali. Ma se non fossimo in grado di essere parte attiva di progetti più ambiziosi, come quello di pretendere che il patrimonio pubblico torni a essere una risorsa per la vita delle persone, ci ritroveremmo fuori strada”, ha detto Marchionne.
Un impegno preso e che fa piacere ai comitati: “Vogliamo che la prima saracinesca alzata oggi diventi la sede del nostro comitato dove costruire poi un ufficio di progettazione partecipata. Un luogo dove municipio, comitati, commercianti, cittadini ed Inps si incontrino per pianificare il futuro”, chiude Blasi.