12 Novembre 2020 - 15:13 . Montesacro . Personaggi
Simone Esposito, l’attore del quartiere e il suo video per il mondo del teatro
Montesacro è casa sua. Anzi il suo palco, “perché è come se fosse un teatro a cielo aperto”. Ma guai a chiamarlo artista: “Sono semplicemente una persona che trasmette emozioni”. Simone Esposito, 33 anni, nel suo quartiere ha scoperto la sua passione per il teatro, l’ha alimentata e l’ha fatta diventare la sua vita.
“Ho cominciato a scuola, facendo le imitazioni – racconta -. E grazie a questa mia dote di far ridere ho deciso di iniziare questo percorso. Avevo bisogno di platee più grandi, così nel 2005 ho iniziato a muovere i primi passi in altre compagnie teatrali, al Teatro Viganò“. Poi il grande passo: “Parlando con altri registi teatrali, ho deciso di lanciarmi, di diventare grande. E allora ho messo su la mia compagnia teatrale, La Compagnia di Andy“.
Ora, come tanti altri attori, è fermo. La chiusura dei teatri per l’emergenza Covid-19 ha davvero colpito forte il mondo dello spettacolo: “Aiuto anche altre compagnie amatoriali, come Esperimento Zeta, a cui partecipano ragazzi e signori, oltre che signore, da 14 ai 60 anni. E con questa compagnia siamo andati in scena il 1° marzo e siamo stati l’ultimo spettacolo del teatro. Un musical cantato tutto dal vivo, una bellissima esperienza ma l’ultima che abbiamo potuto fare”.
Tanti mesi di stop, ma ora quel palco manca terribilmente: “Il teatro è una medicina – ammette Esposito -. Forse è meglio dell’ossigeno. È come se mi avessero tolto l’aria. Quando sono sul palcoscenico sto dentro un luogo familiare, sicuro. La chiusura è stata un colpo al cuore”. E per questo ha deciso di realizzare un video (che è possibile vedere a questo indirizzo), diffuso su tutti i social: “L’idea è venuta parlando con due miei amici di vecchia data, Valerio e Lorenzo della Lowstone Production, con cui abbiamo girato tanti corti insieme. Da un po’ di tempo volevo fare qualcosa per la situazione dei teatri. Ci siamo riuniti e poi abbiamo ‘partorito’ questo video che è un regalo che ho voluto farmi, egoisticamente parlando, per trasmettere a me stesso la fiamma del teatro, e poi per i colleghi e agli amici e fargli capire che noi attori, senza quel palcoscenico, non siamo nessuno“.
Per ora però deve accontentarsi di vedere un altro “teatro”, quello di Montesacro. Il quartiere della sua vita e dove è cresciuto, in tutti i sensi: “È come un paese – dice Esposito -. Quando passo per Val Melaina, Tufello, si respira l’aria di una piccola frazione di provincia. Ti senti a casa, conosci tutti, e questo è bello. C’è di tutto, dal vecchietto che legge il giornale sulla sua panchina alla mamma che passeggia col bambino, m anche tanti personaggi. Sembra un teatro a cielo aperto”.
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