8 Aprile 2022 - 17:07 . Serpentara . Cronaca

Serpentara, dopo 40 anni torna fruibile l’area verde di via Lina Cavalieri

Intervento di pulizia nell'area verde compresa tra via De Filippo e via Cavalieri
Intervento di pulizia nell'area verde compresa tra via De Filippo e via Cavalieri

Rovi, erbacce, terreno impervio. Il quartiere Serpentara, dopo circa 40 anni d’attesa, torna a fruire di un’area verde caratterizzata da spazi incolti e degrado. Il riferimento è alla zona compresa tra via Titina de Filippo e via Lina Cavalieri, pulita e sistemata dalle ditte incaricate dall’ufficio tecnico del III Municipio.

A darne notizia sono Paolo Marchionne (presidente III Municipio) e Matteo Zocchi (assessore all’Ambiente) in una nota: “L’intervento conferma l’impegno dell’amministrazione nella cura del verde del territorio”, scrivono. Poi ancora: “L’operazione riveste anche un valore culturale enorme. Su questo spazio verde, tra la fine degli anni ‘70 e la prima metà degli anni ‘80, venne scoperta un’importante area archeologica. Il ritrovamento avvenne in seguito alla realizzazione delle opere di urbanizzazione nell’ambito del programma edilizio di Serpentara”.

L’area archeologica di via Lina Cavalieri

Via Lina Cavalieri
Come appariva l’area verde prima della pulizia

Gli scavi di emergenza della Soprintendenza archeologica, infatti, portarono alla luce una villa rustica di età repubblicana risalente al II sec. a.C, una necropoli, una strada romana, un cippo funerario, un’altra struttura (probabilmente una seconda villa rustica sempre di epoca repubblicana), e altri materiali tra cui selci preistoriche riferibili ai Neanderthal.

Dopo gli scavi operati negli anni ’80, l’area è stata lasciata nel più completo abbandono con il pericolo sempre imminente, oltre che di scavi clandestini, anche di incendi nel periodo estivo. “Questa amministrazione ha la volontà di tutelare e valorizzare l’intera area archeologica, che conserva ancora sotto terra, come in uno scrigno, tutte le strutture. Con l’associazione Limes APS abbiamo cominciato a sognare un progetto per riportare alla luce quell’enorme patrimonio storico e culturale custodito nel sottosuolo”, chiude la nota.