21 Gennaio 2021 - 10:00 . Montesacro . Scuola
Scuola, la dirigente dell’Aristofane: “Da lunedì maturandi tutti in presenza”
Raffaella Giustizieri è la dirigente scolastica del liceo classico e linguistico “Aristofane”, zona Tufello, dal 1° settembre 2017. Mai avrebbe pensato di ritrovarsi a gestire un’emergenza di tale portata, tra protocolli sanitari da rispettare rigorosamente, didattica a distanza e orari stravolti. Da marzo dello scorso anno, lei come tutti i colleghi e le colleghe si sente un po’ in trincea. “Noi e i ragazzi siamo molto provati dalla situazione – spiega a Roma h24 – e capisco benissimo il disagio che gli alunni stanno denunciando in questi giorni. Nonostante ciò, gli aristofanini stanno reagendo con maturità e consapevolezza, nel nome di uno spirito di collaborazione encomiabile. Per questo e non solo, il consiglio d’istituto ha voluto andare incontro a molti di loro, decidendo il ritorno in presenza da lunedì per tutti i maturandi, ovvero 11 classi su 53”.
Da lunedì 18 gennaio in molti non sono rientrati in classe e chi segue le lezioni a distanza ha tenuto i pc spenti, sia per protestare contro un ritorno a loro parere male organizzato, ma anche contro un impoverimento della preparazione scolastica filtrata da schermi e strizzata in orari ridotti. “Sono d’accordo con i loro timori – prosegue Giustizieri – ho l’impressione che non sia stato fatto abbastanza. I trasporti pubblici non sono sufficienti e non abbiamo un nostro presidio sanitario fisso. La situazione va avanti da troppo. Prima le lezioni a distanza, ora il rientro al 50% con ingressi scaglionati e le ore ridotte da 60 a 45 minuti. Inoltre pretendiamo che degli adolescenti tornino a casa alle 5 di pomeriggio e si mettano a studiare fino a sera, le sembra normale?”.
La dirigente non si fa pregare, ha chiaro in mente di chi sia la responsabilità. “Chi avrebbe dovuto starci accanto e preparare il rientro al meglio – sottolinea – si è mosso troppo tardi. E adesso pretendono che il sistema scuola si pieghi alla loro organizzazione, quando dovrebbero essere il contrario”.
E’ grave quindi anche il risvolto sociale, come d’altronde già evidenziato dalle parole di alcuni studenti. “In questi mesi non sono emersi solo divari strumentali – continua la dirigente –, quindi l’impossibilità di avere un computer o una connessione adeguata per la Dad, ma anche psicologici e sociali. Come scuola abbiamo fornito pc in comodato d’uso e rimborsato gli abbonamenti per la connessione, ma più di tanto non possiamo fare. Abbiamo uno sportello d’ascolto psicologico che dall’inizio dell’emergenza ha registrato un forte incremento di richieste, ma queste problematiche non le risolvi con i soldi. Sono più ampie, profonde”.
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