8 Dicembre 2020 - 20:13 . FuoriQuartiere . Cronaca
Quella battaglia degli animalisti che può salvare i cinghiali di Roma
L’udienza che si terrà giovedì 10 dicembre a Roma davanti al Consiglio di Stato, su ricorso della Lega Nazionale per la Difesa del Cane Animal Protection (LNDC), non riguarda solo un orso catturato nella Provincia Autonoma di Trento: M49. Se accolto, potrebbe riguardare anche Roma. Anche i suoi cinghiali.
Giovedì 10 dicembre sarà il giorno in cui verrà esaminato dalla III Sezione del Consiglio di Stato, presieduta dall’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, il ricorso in appello promosso dalla LNDC contro la sentenza del Tar di Trento, che aveva rigettato il precedente ricorso contro l’ordinanza di cattura e “captivazione” permanente di M49, meglio conosciuto come “Papillon”, come fu soprannominato dal ministero dell’Ambiente, Sergio Costa, dopo i suoi diversi tentativi di fuga dal recinto dove è imprigionato.
Potrà essere l’occasione per stabilire il principio per cui, se l’uomo decide di ripopolare la fauna, deve poi accettare il fatto che questa possa venire in contatto con lui.
Potrebbe cambiare il modo di gestire la presenza dei cinghiali a Roma ed evitare che si ripetano fatti come quello del 16 ottobre, quando una mamma cinghiale e i suoi cuccioli vengono uccisi nel giardino Mario Moderni in via della Cava Aurelia.
Alla vigilia del ricorso, la presidente della LNDC, Piera Rosati, commenta: “La Provincia di Trento, purtroppo, ha sempre mostrato la più totale insensibilità verso una risorsa inestimabile come la propria fauna e una completa incapacità di gestione della stessa che, nell’ottica miope di questa politica, va solo sterminata anche se non ha mai causato reali danni a nessuno”.
“Di certo”, continua Rosati, “M49, così come DJ3 e M57 non dovranno finire i loro giorni imprigionati nel Casteller e costretti a vivere in condizioni terribili, e in una situazione inaccettabile per un grande animale selvatico. Lndc Animal Protection continuerà a battersi per restituire agli orsi del Trentino la libertà e una vita degna di essere vissuta“.
Esattamente come era degna di essere vissuta la vita dei cinghiali abbattuti il 16 ottobre.
GUARDA il video della famiglia di cinghiali uccisa nel giardino Mario Moderni