9 Marzo 2021 - 12:45 . parioli . Cronaca
Operazione “Tibus”, Maggiore De Venezia: “Roma centro dello spaccio internazionale”
Maxi operazione anti-droga messa in atto all’alba del 9 marzo dai Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Roma Parioli, coadiuvati dai colleghi dell’Arma competenti per territorio, nelle province di Roma, Brescia, Modena, Macerata, Genova (Rapallo), Parma, Reggio Calabria (Cittanova) nonché all’estero in Germania (città di Kothen) ed in Albania (Valona).
I militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della competente Direzione distrettuale Antimafia, che dispone il carcere per 55 persone: 52 uomini e 3 donne, 27 cittadini albanesi, 23 nigeriani, 4 italiani e 1 gambiano.
Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di appartenere a tre distinte associazioni, finalizzate al traffico illecito di sostanza stupefacente, di produzione traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, di falsità per induzione in errore del pubblico ufficiale.
Le indagini, svolte dai Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Roma Parioli, hanno consentito di accertare che la prima associazione di estrazione albanese importava ingenti quantitativi di marijuana direttamente da Valona, in Albania, poi smistata, grazie all’alleanza con le organizzazioni criminali di matrice nigeriana, in ambito nazionale ed europeo, con un sistema collaudato ed efficiente che si avvaleva di mezzi di trasporto quali treni e autobus.
Il provvedimento cautelare trae origine da un’indagine condotta da aprile 2018 ad aprile 2019 da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli, che come ha dichiarato il Maggiore Alessandro De Venezia, Comandante della Compagnia carabinieri Roma Parioli, è scaturita durante il costante monitoraggio delle piazze di spaccio della Capitale.
I militari hanno verificato che diversi soggetti fermati e controllati in prossimità degli stalli di partenza dell’autostazione “Tibus”, occultavano importanti quantitativi di marijuana tra i propri effetti personali e i capi di vestiario, all’interno di zaini, borsoni o trolley.
Tutte le persone fermate erano in procinto di partire verso diverse mete, la sostanza stupefacente che avevano con loro presentava sempre la stessa modalità di confezionamento e quasi tutti i soggetti arrestati risultavano privi di precedenti penali ed essere stati foto segnalati per “richiesta protezione internazionale”.
Come scrive il Gip nell’ordinanza, la Capitale, all’esito di un anno di indagini, è risultata essere divenuta il centro di smistamento di tonnellate di marijuana che vengono convogliate nel territorio romano per essere poi dirottate in tutta Italia e all’estero, in Germania e Austria.
Complessivamente, l’attività investigativa ha permesso, dall’aprile del 2018 al mese di aprile 2019, di arrestare 83 soggetti, di sequestrare complessivamente oltre 480 chili di marjuana e 10 chili di hashish e di sottoporre a sequestro preventivo la somma di poco meno di 70mila euro. Sostanza che al dettaglio avrebbe fruttato circa 2.5 milioni di euro.