11 Febbraio 2022 - 16:54 . Montesacro . Cronaca
Municipio, la denuncia di Fratelli d’Italia: “Dalla maggioranza nessuna iniziativa per il Giorno del Ricordo”
Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo. Nel marzo del 2004 venne stabilita questa data per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Un giorno che, secondo quanto riferisce Fratelli d’Italia in una nota, “sarebbe passato nel silenzio nel territorio del III Municipio”.
“Quando una triste pagina di storia come la tragedia delle foibe, in cui migliaia di italiani vennero barbaramente uccisi, passa nel silenzio di un’ideologica amnesia istituzionale, il fatto è grave”. Inizia così la nota diffusa da Andrea de Priamo e Lavinia Mennuni (consiglieri FdI di Roma Capitale) e da Serena Troiani, Giordana Petrella, Manuel Bartolomeo e Fabrizio Santinelli (consiglieri FdI III Municipio).
La nota di Fratelli d’Italia
Ancora più grave – continuano – “se consideriamo che per troppi anni tali eventi drammatici sono stati confinati nell’oblio. Gli italiani e le persone vittime del massacro delle foibe meritano rispetto, meritano il ricordo, la storia merita conoscenza. In memoria delle vittime dell’esodo istriano giuliano e dalmata e ai martiri della tragedia delle foibe, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia del III Municipio ha simbolicamente deposto un mazzo di fiori sotto la targa commemorativa posta nella sede municipale di via Fracchia”.
Un’iniziativa, precisa la nota, “presa in antitesi al silenzio istituzionale del III Municipio che non ha previsto alcun tipo di iniziativa celebrativa per la Giornata del Ricordo. Sul silenzio istituzionale hanno poi tuonato le penose dichiarazioni dell’assessore municipale alla Cultura, Raimo, che uscendo dal coro del silenzio si è espresso sull’argomento della Giornata del Ricordo per mezzo dei social media con frasi come la seguente: da storico e amministratore (…) mi batto per la sua abolizione”.
Vorremmo – chiude la nota – “invitare l’assessore e le istituzioni al rispetto delle pagine di storia vere, che nei racconti di chi le ha vissute da vicino trasudano ancora sangue e dolore, per questo chiediamo memoria e rispetto!”.