2 Novembre 2020 - 16:13 . FuoriQuartiere . Cronaca
Gigi Proietti, il dolore dei fan fuori dalla clinica dove è morto: “Lui era Roma”
“Caro Gigi, sei stato unico, come attore e come uomo”. È uno dei tanti bigliettini che i fan di Gigi Proietti hanno lasciato di fronte alla clinica Villa Margherita, dove il mattatore delle scene è morto nelle prime ore del 2 novembre.
In tanti sono venuti per salutarlo. Hanno lo sguardo scosso dal dolore. Guardano verso la porta a vetri d’ingresso come aspettando che esca un medico per dire loro: “Gigi sta bene, ha solo bisogno di un po’ di riposo. Presto tornerà a casa”. Invece no, è tutto un andirivieni di studenti di recitazione, familiari stretti, colleghi, tra cui Tullio Solenghi e Alessandra Infascelli, la produttrice del film “Febbre da cavallo”. E infine la sindaca Virginia Raggi.
“Non sono romano, ma Proietti aveva una dimensione che andava oltre la romanità – commenta un fan fuori dalla clinica -. Lo vidi tre anni fa in un monologo al Globe Theatre e rimasi stupito di come a 77 anni avesse ancora una capacità fisica e scenica straordinaria”. La signora Annarita mostra una foto con dedica del Maestro: “Lui era Roma, l’ho seguito da quando ero piccola. Dopo aver visto “Dammi gli occhi please” non gli ho mai più tolto lo sguardo come spettatrice”.
In tanti gli erano affezionati, come Alberto Sordi era uno di famiglia: “Lo seguivo sempre con grande entusiasmo”, dice Laura, sconsolata.
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