2 Marzo 2021 - 13:49 . Montesacro . Cultura

Flavio De Paola (teatro degli Audaci): “Riaprire? A queste condizioni è impossibile”

Il teatro degli Audaci a Vigne Nuove-Casale Nei è stato il primo ad aprire i battenti nel territorio del III Municipio. Era il 2011 e in questi dieci anni di strada ne ha fatta molta, diventando un punto di riferimento importante per chiunque volesse guardare spettacoli di qualità senza allontanarsi troppo da casa. Il 27 marzo potrebbe riaprire, qualora nel nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri si confermasse quanto dichiarato già dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, ma quella che dovrebbe essere una bella notizia, in realtà non lo è. 

Il foyer del teatro degli Audaci a via De Santis 29

A spiegarcelo è Flavio De Paola, direttore artistico del teatro degli Audaci. “Noi dopo il primo lockdown abbiamo provato a dare un segnale con la rassegna estiva – racconta – ma adesso la situazione rischia di essere veramente critica. I laboratori ho deciso di sospenderli, le limitazioni dovute al protocollo anti-Covid snaturavano totalmente la mia idea di teatro, ma per me è una perdita economica importante. La possibile riapertura? E’ più un danno che una boccata d’ossigeno, soprattutto se le condizioni imposte sono quelle emerse dalle indiscrezioni”. Secondo il nuovo protocollo, infatti, i teatri e i cinema potrebbero vendere solo il 25% dei posti disponibili e saranno costretti a sanificare le sale dopo ogni spettacolo. “Per il nostro teatro significa vendere solo 60/61 poltrone – commenta De Paola – e spendere circa 600 euro per ogni intervento di sanificazione. Considerando che sabato e domenica abbiamo quattro spettacoli, più quello del giovedì e del venerdì, andremmo ad affrontare una spesa enorme non coperta dagli incassi”. 

In questi mesi le persone sono state molto spaventate rispetto ai presunti rischi di contagio all’interno dei teatri o dei cinema – continua il direttore artistico, per oltre trent’anni residente a Montesacro – quindi non so quanto sarebbe facile riportarle a vedere uno spettacolo adesso, con tv e giornali che parlano di terza ondata e di varianti del virus. Andrebbe fatta una campagna di comunicazione ad hoc e soprattutto avremmo bisogno di maggiori ristori. Finora ne sono arrivati pochi, nemmeno il 10% di quanto abbiamo perso rispetto allo scorso anno”. 

Il teatro degli Audaci fa parte dell’Unione Teatri di Roma, un gruppo di 47 tra piccole, medie e grandi sale private della capitale che si sono riunite di recente per affrontare la crisi dovuta alla pandemia. In un comunicato stampa diffuso il 26 febbraio esprimono tutta la preoccupazione per l’immediato futuro. “Siamo grati al Ministro Franceschini e al Governo per la sensibilità e il supporto dimostrati nei confronti della nostra categoria – scrivono – ma prevedere un 25% di capienza può garantire la sostenibilità e la fattibilità economica dei teatri tanto pubblici quanto privati? Senza aiuti a copertura dei posti vacanti, o almeno di una parte di essi, o del costo dei lavoratori, la corsa alla riapertura che le istituzioni stanno conducendo condannerà a morte il settore dello spettacolo dal vivo tutto”.