5 Marzo 2021 - 15:10 . FuoriQuartiere . Cronaca
Due inchieste sulla morte del maresciallo Fasano, deceduto dopo il calcetto
La Procura della Repubblica e la Procura militare di Roma hanno aperto due fascicoli sulla morte del maresciallo dei carabinieri Eugenio Fasano, 43 anni, originario di Napoli ma da 14 anni residente nella Capitale. Le due inchieste sono conseguenti alla denuncia presentata dai familiari del maresciallo, per la morte avvenuta il 24 gennaio del 2019 al Policlinico Umberto I, dopo una partita di calcetto con amici e colleghi al Circolo antico tiro a volo di via Vajna, nel quartiere Parioli, disputata due giorni prima: il 22 gennaio.
Fasano, in servizio alla caserma Salaria di via Clitunno, nel quartiere Trieste-Salario, era sposato e padre di due bambine. Il 25 gennaio del 2020, i cittadini del quartiere hanno piantato un albero in via Aterno con una targa per ricordare l’amico carabiniere stroncato – secondo la versione ufficiale – da un malore. Versione che però, secondo i familiari, rappresentati dall’avvocato prof. Donato Santoro, non corrisponderebbe alla realtà dei fatti. Il maresciallo arrivò infatti in ospedale un’ora e mezzo dopo il presunto malore e con lesioni difficilmente attribuibili ai possibili tentativi di rianimazione avvenuti nello spogliatoio, dove avrebbe perso i sensi. I molti punti non chiari nella ricostruzione della dinamica dei fatti hanno spinto i familiari a chiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria affinché venga fatta luce a beneficio di tutti.