9 Febbraio 2021 - 13:22 . Montesacro . Cronaca
Christian Raimo: “Cos’è una città senza scritte?”. Retake: “Non ha decoro”
Galeotto fu un post Facebook di sabato 6 febbraio a firma Christian Raimo, assessore alla Cultura di Montesacro: “Cos’è una città senza scritte?”, postava lo scrittore, allegando alcuni scatti di frasi sparse per la città, nero su bianco sui muri, da “hipster ve tajamo le caviglie” a “tumori e disoccupazione made in Ilva” per arrivare al classico “Atac non me meriti”.
Retake Roma, associazione di volontari che da anni si occupa di far tornare allo stato iniziale, o quasi, strade e muri della Capitale, non l’ha presa bene. Condividendo il post di Raimo ha aggiunto un commento molto duro: “É forse ingiusto chiedere a un assessore – si legge sulla loro pagina Facebook – , che non ha un minimo di decoro per ciò che pubblica sui social media, di avere un’ idea chiara di cura dei beni comuni che i cittadini ed elettori romani vogliono per la propria città?”. “Noi tuttavia – concludono – siamo inguaribili ottimisti e vogliamo credere che ci sia un percorso di redenzione anche per chi non comprende la differenza tra un’opera d’arte e il writing vandalico su spazi ed edifici pubblici”.
D’altronde la posizione di Retake Roma sui “writers” è chiara, come si può leggere all’interno del sito ufficiale dell’associazione in un articolo molto dettagliato pubblicato da Giuseppe Romiti appena una settimana fa: “Se l’atto di ‘scrivere sui muri’ non fa i conti con la sensibilità di chi vive e lavora nel territorio – scrive – , diventa una forma di espropriazione dello spazio pubblico che, nei quartieri più colpiti, può assumere un carattere di vera e propria violenza“.
Una teoria sostenuta anche da diversi dei più famosi street-artist italiani, come Lucamaleonte (“Tutti dicono ‘Ah che bello la street-art è per tutti, migliora la città’. Migliora la città se la visione dell’artista è una visione che la migliora, ma non è detto”), Diamond, Jorit e Mauro Sgarbi.