14 Aprile 2021 - 3:23 . Settebagni . Viabilità
“Che fine ha fatto il nuovo sottopasso?”. Settebagni da 18 anni aspetta i lavori
Il sottopasso di Settebagni verrà rifatto? Se lo chiedono tutti nella zona che si estende lungo la via Salaria, al confine nord del nostro municipio.
Allo stato attuale, infatti, le vie d’accesso e uscita sono rimaste da sempre le stesse: un sottopasso a senso unico talmente stretto che non è possibile realizzare marciapiedi e un altro sottopasso, questo a doppio senso, ma come il primo di altezza non adeguata al traffico di mezzi pesanti.
Eppure il 7 novembre 2003, come ricorda il comitato di quartiere, venne sottoscritta una convenzione tra Comune e la società Edil G.N., per la realizzazione di opere di urbanizzazione relative all’intervento residenziale denominato “F1 – Settebagni”, conosciuto poi come comprensorio Il Colle in via Sant’Antonio di Padova 24.
Tra gli oneri di urbanizzazione secondari c’era anche l’allargamento del sottovia ferroviario, allo scopo di tenere in sicurezza la zona che negli ultimi 18 anni ha registrato un esponenziale aumento di traffico, dovuto al crescente numero di residenti. L’importo previsto era di 1.452.080,37 euro, divenuti a novembre 2020 1.903.777,38 a seguito dell’adeguamento Istat.
“Per dieci anni – ricorda il comitato in una pec inviata martedì 6 aprile alla sindaca, al dipartimento Pau, all’assessore ai Lavori Pubblici della Regione, all’avvocatura di Roma Capitale, al dipartimento mobilità e trasporti e al III Municipio – i lavori sono stati continuamente rimandati. Il motivo? Non si voleva rallentare l’opera di implementazione dell’alta velocità delle Ferrovie e la costruzione della stazione Tiburtina”.
Dopodiché, nel febbraio 2012 Ferrovie ha comunicato l’impossibilità di effettuare i lavori lì dove necessari e 4 anni dopo, nel marzo 2016, Ferrovie ha proposto un progetto alternativo: un sottopasso al chilometro 15+450 della linea ferroviaria Roma-Firenze. Un anno dopo (luglio 2017), una nuova proposta: una cavalca-ferrovia, sempre al chilometro 15+450, per un importo di circa 3.000.000 di euro.
Adesso si apprende che Roma Capitale ha chiesto alla Rete Ferroviaria Italiana la restituzione dei quasi 2.000.000 di euro di oneri concessori previsti dalla convenzione del 2003.
Il comitato di quartiere Settebagni, a 18 anni dalla firma dell’accordo tra Comune e costruttore “chiede che gli oneri concessori vengano effettivamente ed unicamente destinati alla realizzazione di un progetto avente le stesse caratteristiche tecniche e la medesima funzionalità e utilità per la comunità di Settebagni”.
Il timore dei residenti, infatti, è che i soldi vengano sì spesi, ma per realizzare altre opere.