Montesacro | Mirko Valeri
Mirko Valeri e il progetto sociale con I Via Greve
di Daniele Petroselli
Un modo per ritrovare la propria dignità ed autostima. Così Mirko Valeri, al secolo Mirko Visintin, parla del suo gruppo musicale. Mirko Valeri & I Via Greve sono molto più di una band, sono l’occasione per far vedere che la disabilità non è un limite, anzi.
“Sono partito da Casal de’ Pazzi, ma in realtà ho sempre frequentato Montesacro, lo sento come mio questo quartiere – racconta Valeri -. Tra queste strade sono cresciuto e il legame è ancora forte”. Giovane lo è, ma con un passato anche difficile che lo ha segnato ma che lo ha, al tempo stesso, cambiato: “Ho avuto problemi di tossicodipendenza per 15 anni, ho recuperato per fortuna ma sono tanti quelli che non ce la fanno. E adesso con la mia attività musicale porto anche la mia testimonianza in giro per la Capitale”.
Per Mirko la musica è vita, la sua vita. Ha studiato canto al Saint Louis College Of Music, per poi passare nel 2011 alla Scuola di Musica Arvalia, dove ha intrapreso un nuovo percorso didattico con il noto tenore Sergio Panajia, eccellenza della lirica italiana e vincitore di importanti concorsi internazionali. Due anni più tardi la svolta e la voglia di mettersi in gioco come cantautore: nel 2014 ecco infatti arrivare il suo primo ep, “La Luce Dentro Me“.
Dopo essere stato finalista al secondo Festival della Canzone Italiana di Roma, nel 2017 decide di dar vita a “Mirko Valeri & I Via Greve“. Un progetto speciale: “Il nome è un richiamo è ad una delle strade della Magliana – racconta Valeri -. È qui infatti che è di base la maggior parte della band. Il nostro è un progetto importante, dedicato ai più deboli. Riusciamo a dare un’alternativa alle troppe dipendenze tossiche che nelle periferie e non solo proliferano sempre di più. Noi facciamo laboratori musicali all’interno di comunità per tossicodipendenti, centri di aggregazione giovanile, nei centri per disturbi di ansia e attacchi di panico, centri per anziani fragili, centri per disagi psichici, ovunque ci sia bisogno. Offriamo un percorso fatto di musica, dove facciamo esprimere le emozioni, si valorizza la creatività e tutto si concretizza in uno spettacolo teatrale”.
Con il lockdown però il progetto si è bloccato, ma Mirko Valeri non si è perduto d’animo: “Avevamo pronta una canzone con i ragazzi delle comunità, ma non vediamo l’ora di riprenderlo – racconta -. Alla fine però ci siamo mossi lo stesso ed è nata ‘Un impero sorgerà’, una canzone che insieme al videoclip ha fatto nascere il progetto omonimo, diretto al sostegno delle persone in situazioni di povertà, malattia e disagio. I proventi di questa canzone sono serviti per una raccolta fondi a favore dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata per fronteggiare l’emergenza Covid-19. E ora è nata anche un’associazione di promozione sociale che prende il nome di quel brano”.
E ora, a quasi un anno da quel lockdown, il gruppo è di nuovo in pista con un nuovo progetto: “Siamo usciti con un nuovo singolo a settembre, ‘Ritorna in te’, e i ricavi delle vendite saranno devoluti totalmente all’AIRC – Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro. Siamo attivi nel VI Municipio con il progetto Voci Periferiche, che vuole favorire l’aggregazione e l’inclusione sociale nelle periferie usando gli strumenti della musica e del teatro. Ma siamo pronti anche ad andare nelle scuole, dal centro alla periferia, per raccontare queste esperienze”. E poi c’è un album in programma, dedicato alla disabilità“. Perché i limiti non esistono, se non nelle nostre menti.