Montesacro | Dino Ruggiero

Gherardo Dino Ruggiero, l’attore che riporta la Storia nel quartiere

C’è chi a Montesacro fa sognare grandi e piccoli con le sue storie. Magari lo avete visto spesso davanti alle scuole con i suoi trampoli. Parliamo di Gherardo Dino Ruggiero, che da anni con la sua associazione “Carro de’ comici” non solo è protagonista di rivisitazioni storiche nel quartiere ma anche di tanti spettacoli.

Dal 1980 abito a Montesacro, ma è come se lo avessi sempre vissuto – racconta -. Perché da ragazzino venivo qui a trovare mio cugino. È un rapporto, quello col quartiere, che parte da lontano”. Una passione che parte da lontano: “Ho sempre amato il teatro e la storia, la mia passione è l’archeologia. Non sono una guida turistica ma da uomo di teatro provo a far rivivere gli eventi del luogo, vado a scovare gli eventi storici particolari e li metto in scena. Come attore mi sono sempre divertito, ma facendo l’archeologo e andando nelle scuole ho deciso di cimentarmi in queste rappresentazioni”.

Da sempre prova a far divertire e a insegnare la storia del quartiere e non solo. Perché è una vera miniera di informazioni: “Pochi conoscono ponte Tazio. E c’è anche scritto sopra e io spesso vado a ripassare quella scritta, che molti non riescono a leggere. Così che qualcuno non lo confonda, come spesso accade, con ponte Vecchio”.

Un momento della rievocazione storica organizzata dall’associazione “Carro de’ Comici” a ponte Nomentano

Tante le rappresentazioni portate avanti nel tempo: da Villa Chigi a Villa Ada, passando per Parco Nemorense. Ma quella storica che in tanti conoscono nel quartiere è quella che rievoca l’incontro tra Carlo Magno e il papa Leone III a ponte Nomentano, che cadrà il 25 ottobre e raccontato anche nel volume Typimedia “La Storia di Montesacro. Dalla preistoria ai giorni nostri” a cura di Sara Fabrizi. “Sono 22 anni che si ripete ed è sempre una grande festa – dice con orgoglio Ruggiero -. L’obiettivo di questi spettacoli è non solo quello di ricordare un evento storico ma di rendere orgogliosi gli abitanti della propria storia. E anche di riqualificare aree lasciate nel degrado e renderle vive, ogni giorno”. Tanto che da anni collabora anche con Retake, che a Montesacro è sempre molto attivo.

Tra le ultime meraviglie c’è anche la villa di Faonte, gioiello dimenticato di Montesacro fino a qualche tempo fa: “Qui morì Nerone, ce lo dice Tacito. Nel 2018 con la Soprintendenza siamo riusciti a organizzare una grande rievocazione ma la pioggia ha rovinato tutto. Quest’anno invece abbiamo fatto una rappresentazione nell’area esterna, in un giardino vicino all’area recitata”.

Ruggiero durante una delle sue rievocazioni

Ma quelle di Ruggiero non sono semplici rappresentazioni storiche. Sono dei veri spettacoli, che ora hanno compiuto un ulteriore passo: “Faccio partecipare grandi e piccoli, per renderli partecipi ancor di più della storia”.

Montesacro per lui vuol dire tanto. Ma è difficile racchiuderlo in poche parole: “Sono alcuni eventi incredibili che ne raccontano la straordinarietà – ci dice -. Come quella che mi raccontò la ‘vecchietta di ponte Nomentano’, che scomparve qualche anno fa. Tra i primi abitanti del quartiere, tra le due guerre, c’era una nonnina che raccoglieva tanti bambini e ogni tramonto faceva una specie di processione verso ponte Nomentano. Recitava una preghiera dove aveva incastrato, dove ora c’è una Madonna con bambino in mano, un suo quadro con la Madonna delle grazie. E dava ai bambini una bottiglietta di aranciata, che per l’epoca era una cosa preziosa. un bel giorno però tutto finì, perché la vecchietta arrivò lì e trovò il suo quadro a terra. Nella notte qualcuno aveva incollato la Madonna in marmo che c’è tutt’ora. Era stato un abitante dei villini la cui figlia si era suicidata per amore nell’Aniene. La nonnina, da brava romana con spirito cinico e distaccato, prese il quadro e ai ragazzini disse ‘Questa nun è la Madonna nostra, tutti a casa’. E mi chiedo sempre che fine avrà fatto quel rito dell’aranciata, così sacro per quei bambini?”.

Una storia delle tante che solo Ruggiero, con la sua ‘arte’, riesce a rendere incredibilmente coinvolgente.

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