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Il Parco della Speranza senza area giochi dal 2019. Zocchi: “Intervento in programma”
di Marco BarbalisciaIl panorama sembra quello delle splendide colline laziali, ma siamo nel cuore del III Municipio, in un’area densamente popolata e che necessita di spazi più decorosi. Uno di questi è il Parco della Speranza, una zona di verde molto estesa e vissuta soprattutto nel tratto compreso tra via Gino Cervi e via Amalia Bettini, a Vigne Nuove.
Viali in salita e in discesa accompagnano i visitatori all’interno del parco, caratterizzato nella parte alta da una curata pineta, aiuole ed aree cani. Tutto normale, sin qui, se non fosse che il merito della pulizia e del mantenimento dell’area è da attribuire a Mo.Re.Mi., un’organizzazione di volontariato.
La nascita del Parco della Speranza
Una chiamata ‘divina’, come racconta Rita Proni, la portavoce: “L’organizzazione nasce nel febbraio 2020 da un gruppo di preghiera che ha poi denominato l’area ‘Parco della Speranza’, intesa come speranza di ricreare armonia con il creato”, racconta a Roma H24. Poi ancora: “Dal momento in cui ci siamo costituiti, ci occupiamo della zona chiedendo al contempo un aiuto al Comune e al Municipio che però latitano”.
L’obiettivo – racconta Proni – “è quello di dare alla comunità una piazza, una realtà verde dove le persone possano ritrovarsi tra loro e, volendo, anche con Dio. Il fulcro di questo progetto è infatti un angolo votivo dedicato alla Madonna, un’aiuola con tanto di fiori e panchine realizzato dalla nostra organizzazione”.
Mo.Re.Mi cura il parco a proprie spese, occupandosi di una costante falciatura, della messa a dimora e cura delle piante, della cartellonistica presente, della pittura in bianco di tutti gli arredi, ma non solo: “Lo scorso anno abbiamo realizzato il passaggio che dal parco porta a via Emilio Zago, creando alcune scalette”. L’organizzazione cura anche la pulizia del Parco della Speranza: “Abbiamo messo i secchioni e due volte a settimana ci ritroviamo per dare una spazzata e levare i rifiuti”, dice Proni.
Le criticità e le richieste alle istituzioni
L’abnegazione e la forza di volontà del gruppo è encomiabile, ma ora serve un aiuto anche da parte delle istituzioni. Tra le criticità del parco vi è infatti una piccola area giochi, chiusa e inagibile da più di due anni. Erba incolta, rifiuti, due altalene rotte e cavallucci pericolanti: la comunità chiede la riapertura e la messa in sicurezza del luogo, unico spazio per i bambini nel quartiere.
La conferma dello stato di abbandono arriva da Proni: “A novembre 2019 vi fu un sopralluogo del Municipio che si prese l’impegno di riconsegnare i giochi ai bambini. All’inizio l’area era aperta e si era riempita di rifiuti e deiezioni canine. Da qualche mese è stata chiusa con un lucchetto, ma lo spettacolo resta indecoroso. A febbraio 2020 ho scritto al Dipartimento Aree Ludiche capitolino. Mi dissero che l’area era stata appaltata e che per giugno 2020 sarebbe stata pronta. Poi non se ne è saputo più nulla”.
Parco della Speranza vuole la sua area giochi, ma non solo. Tra le criticità vi è anche l’assenza di acqua: “Nell’intera area verde non c’è una fontanella, nonostante la presenza sotterranea delle tubazioni”, dice Proni. Che aggiunge: “Per innaffiare le piante ci carichiamo le taniche d’acqua da casa, facendo avanti e indietro con una fatica enorme”.
Il III Municipio è a conoscenza delle criticità del luogo e promette un pronto intervento: “La riqualificazione dell’area ludica di via Bettini è già in programmazione”, assicura Matteo Zocchi, assessore all’Ambiente.
Che chiude: “Ci penserà il Dipartimento Aree Ludiche e come Municipio terremo aggiornati i residenti sull’andamento dei lavori. Lo spazio deve tornare nel più breve tempo possibile ad essere a disposizione delle bambine e dei bambini di Vigne Nuove”.
In attesa di un intervento istituzionale, l’OdV ‘Mo.Re.Mi.’ continuerà a prendersi cura del parco. Per sostenere Mo.Re.Mi. nelle spese per la manutenzione e la cura del parco si possono donare offerte libere al seguente IBAN: IT89Y0569603224000004394X33.