8 Febbraio 2021 - 15:42 . Montesacro . Personaggi
Alessandro Carobbi e quell’amore così forte per il Parco delle Sabine
“Il Parco delle Sabine è come se fosse il giardino di casa”. Alessandro Carobbi, agente immobiliare, non lascerebbe mai la sua abitazione, sorta a due passi dal centro commerciale Porta di Roma. Quasi sedici anni fa si cominciò a popolare questa zona, neanche c’era il centro commerciale – racconta -. E sono stato uno dei primi a venirci”. E ad innamorarsi di questi posti. Tanto verde, colline che affacciano su panorami stupendi, il tutto a due passi da Montesacro.
Un amore che poi si è tradotto in voglia di mantenere pulito questo polmone verde che circonda le abitazioni che negli anni sono sorte in zona. Anche se inizialmente la storia è cominciata in un altro modo: “Ogni quartiere ha la propria pagina social, quindi mi venne in mente innanzitutto di creare una che riguardasse il parco delle Sabine. E ho iniziato a condividere foto e video. L’esperimento è andato benissimo, tanto che ho aperto un altro gruppo, ‘Amici del parco delle Sabine’. Così abbiamo cominciato a conoscerci tra noi del quartiere”.
Un quartiere quello a ridosso del parco delle Sabine che ha però un problema: “Da quasi sei anni c’è un contenzioso con il Comune, con il parco che non è stato ultimato, così come le strade, e per questo non può intervenire. La manutenzione spetta totalmente ai costruttori, che però sono in causa con il Comune. E allora per mantenere pulito questo angolo di città serve una mano di noi cittadini”. Ed è qui che Carobbi comincia a muovere i primi passi concreti: “Con un po’ di persone ci siamo accordati per ripulire alcuni angoli del parco, ma interventi molto piccoli – ammette -. Ma sono state fondamentali. Da sei anni ormai ce ne occupiamo quasi esclusivamente noi della manutenzione, anche del parco giochi. Se vuoi un po’ di decoro, devi muoverti in prima persona”.
E così nel luglio del 2016 è nata l’Associazione Volontari del Parco Sabine: “Lo scopo – spiega Carobbi, che ne è il vicepresidente – non è ovviamente quello di sostituirsi alle Istituzioni o ai costruttori che tutt’ora hanno in carico la manutenzione del Parco, ma ci prefiggiamo di promuovere il volontariato inteso come partecipazione personale, spontanea e gratuita alle azioni di solidarietà. Con la speranza anche di risvegliare nei residenti e nei fruitori del Parco un sentimento di amore, di partecipazione alle attività che vengono svolte nel nostro quartiere”.
Il parco è enorme, ma l’associazione cerca di mantenere pulite e ordinate le zone più frequentate, soprattutto quelle vicino alle abitazioni. E l’iniziativa ha preso così tanto piede che ora ci si organizza anche con i vari condomini: “Per anni – racconta Carobbi – nel mio condominio ho fatto una raccolta fondi per pagare dei trattori e falciare l’erba. I costruttori infatti garantiscono solo un taglio l’anno, ma con l’erba che cresce velocemente è impossibile poi vivere il parco. Non si può vivere, poi c’è anche il rischio incendi in estate. Lo scorso anno invece ho fatto una raccolta fondi per comprare il trattorino. L’iniziativa ha avuto così successo che abbiamo raccolto quasi 4mila euro e ce ne siamo presi uno sia noi che il condominio vicino”.
È vero, la fatica c’è, ma che soddisfazione: “Il parco è molto grande, noi riusciamo a curare ‘solo’ dieci ettari ma è comunque un pezzo importante – dice Carobbi -. Ma così riusciamo a vivere tutto l’anno questo polmone verde. E non solo noi, perché tanti abitanti del III Municipio vengono qui a passeggiare, anche solo qualche volta nei weekend. Ma noi ripetiamo sempre: il parco che abbiamo a due passi da casa è oro, è l’estensione della nostra abitazione. Ho due figli di 9 e 12 anni ed è bello sapere che possono passeggiare tranquilli in un parco pulito e curato”.
Insomma per lui questo angolo di città è unico. E difficilmente lo lascerà: “Perché dovrei farlo? Per me è come una seconda casa il parco delle Sabine, anzi, è il mio soggiorno. E piano piano lo stanno capendo tutti quelli che ci abitano. Ci abito da quando è sorto il quartiere e non me ne andrei mai via per nulla al mondo. E come me tanta altra gente. Siamo dentro il Gra, siamo a due passi dal cuore di Montesacro, lo scenario è quello di un paese di campagna più che di una città, c’è aria buona. Quando si torna a casa dopo una giornata di lavoro è come staccare la spina. È un quartiere da godere sempre”.
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