Flaminio-Parioli | Articoli

Traffico e polveri sottili, ecco cosa danneggia l’aria del quartiere

di Camilla Palladino

Traffico intenso. Incendi negli impianti dei rifiuti. Roghi tossici. È tutto questo che avvelena l’aria che respiriamo. Ogni giorno, i residenti del Flaminio-Parioli convivono con quei nemici invisibili che sono le sostanze inquinanti.

Valori fuorilegge delle polveri sottili
Dodici volte l’anno, in media, la centralina di Arpa Lazio – è l’Agenzia regionale per la protezione ambientale – posta all’interno di Villa Ada, ha registrato un valore di PM10 superiore ai limiti di legge, che è di 50 microgrammi per metro cubo. Per PM10 si intende la misura di materia particolata presente nell’aria. Sono quelle polveri sottili di cui sentiamo spesso parlare e che contribuiscono a rendere più inquinato l’ambiente in cui viviamo.
Arpa Lazio monitora quotidianamente i valori nella Regione. E il superamento del limite per dodici volte in un anno significa che una volta al mese la qualità dell’aria del Flaminio-Parioli è sotto la soglia della sufficienza.
L’ultima volta è accaduto il 25 aprile, quando la centralina di Villa Ada ha registrato un valore di PM10 pari a 54 microgrammi per metro cubo, superiore al tetto di legge, fissato in 50.

L’incendio al Tmb di via Salaria dello scorso 11 dicembre

Preoccupante picco dopo l’incendio al Tmb
Per non parlare dei giorni successivi all’incendio del Tmb Salario, l’impianto per il trattamento a freddo dei rifiuti andato a fuoco lo scorso 11 dicembre. Per quarantotto ore, il particolato presente nell’aria di Villa Ada aveva sforato il limite di legge, raggiungendo un picco di 62 microgrammi per metro cubo. E il dato risulta ancora più preoccupante se si pensa che ci si trova in uno dei polmoni verdi più grandi della città. Un luogo in cui la natura dovrebbe fare automaticamente “da cuscinetto” contro lo smog della città.
Ma allora perché in Villa Ada non è sempre così? Lo spiega a RomaH24 Francesca Stella, dottoressa specializzata in anatomia patologica e residente in via Salaria, al “confine” tra il nostro quartiere e il Trieste-Salario. E parte proprio dagli elevati valori di polveri sottili presenti nella zona intorno a casa sua. «Il fatto che, nel cuore pulsante della vegetazione, l’aria risulti così inquinata dipende probabilmente dal traffico che invade la strada tutti i giorni, e a tutte le ore», dice Francesca. E sottolinea: «La Salaria, inoltre, collega il centro della città con l’esterno, quindi è quotidianamente percorsa dai pendolari».

Traffico in tilt, questa è la mappa
A un’elevata concentrazione del traffico corrisponde ovviamente un maggiore inquinamento dell’aria. E nel nostro quartiere i punti in cui la viabilità va in tilt non mancano. Viale dei Parioli, via Giovanni Antonelli, via Domenico Chelini, piazza Euclide, lungotevere Flaminio, viale Tiziano, corso di Francia, lungotevere dell’Acqua Acetosa, via del Foro Italico, via Flaminia. Sono queste le arterie principali del territorio più soggette al rischio di congestione del traffico. Con palesi conseguenze, appunto, sulla qualità dell’aria.

Uno degli insediamenti abusivi che circondano il quartiere

Roghi tossici sulla Tangenziale Est
Chi vive a ridosso di Villa Ada e della Tangenziale Est deve poi fare i conti anche con un altro problema. Molto spesso, tra le 23 e le 2 di notte, per le strade si avverte un pungente odore di plastica e di altri materiali bruciati.
La puzza aumenta man mano che ci si avvicina alla Tangenziale. Proviene dal campo nomadi lungo via del Foro Italico. A due passi da Villa Ada. Il nostro polmone verde. Un’oasi di aria pulita. Una foresta urbana che ora è minacciata dalle auto.

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