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La ricetta del movimento Urbs Urbium per il rilancio di Villa Ada

di Roberta Bonetti

Come si può salvare Villa Ada dal degrado? Anzi, di più. Cosa possiamo fare per recuperarla e trasformarla a tal punto dal renderla un esempio per tutta Roma? Un movimento – si chiama Urbs Urbium, il suo fondatore è il noto economista romano Guido Cutillo, 47 anni – suggerisce oggi la ricetta per importare nella Capitale il modello newyorchese. Ossia, Central Park. Quello quindi di un polmone verde dove la città respira e vive. Una città nella città. E l’idea ha un nome preciso: “Salus per Villam”.

Guido Cutillo, fondatore del movimento Urbs Urbium

“Il progetto – spiega Cutillo a RomaH24 -, nasce dalla constatazione dello spreco con cui la città amministra il verde. L’esempio è Villa Ada, che viene sfruttata soltanto per un quarto, mentre per il resto è poco utilizzata o trascurata”. Secondo Urbs Urbium, il modello sarebbe poi replicabile anche negli altri parchi capitolini.

Ok, ma quali sono punti cardine del disegno? Eccoli.

1. Dotare Villa Ada di 6 o 7 punti di aggregazione per i bambini con relativi parchi giochi;
2. Dotare il parco di 1 o 2 punti di aggregazione per anziani;
3. Aprire 3 o 4 punti di ristoro nel parco, dislocandoli in modo uniforme sul suo territorio utilizzando i tanti edifici già disponibili e oggi lasciati nel più totale degrado;
4. Dotare la villa di attrezzatura finalizzata alla pratica sportiva;
5. Dotare la villa dei necessari servizi igienici;
6. Aprire ufficialmente un ingresso sul lato occidentale della villa per renderla più fruibile lato Parioli – Campi Sportivi, rendendola raggiungibile anche tramite la ferrovia Roma-Viterbo e quindi da piazza del Popolo e piazza Euclide senza l’utilizzo di auto;
7. Promuovere una diversa gestione del verde con piantumazioni dove opportuno e razionalizzazioni dove necessario, assicurando comunque la piantumazione di due alberi per ogni abbattimento eventualmente necessario;
8. Abbattere il pericolante e inutile muro di cinta dal lato di via Panama e promuovere la riqualificazione di tutta l’area;
9. Concludere i lavori sul parcheggio di via Panama e restituire lo spazio sovrastante alla città;
10. Promuovere la riqualificazione della zona di Forte Antenne oggi totalmente abbandonata;
11. Promuovere un collegamento razionale con la rete di piste ciclabili;
12. Creare un “corridoio verde” con Villa Borghese, da cui dista poche centinaia di metri, tramite il percorso ciclabile via Panama – via Rossini;
13. Verificare se e come sia possibile attivare eventuali sponsorizzazioni per reperire budget ulteriore rispetto a quello del Comune.

Lo scopo, appunto, non è solo quello di tornare a valorizzare Villa Ada. L’obiettivo è più ambizioso. “Se il metodo funziona, dovrebbe poi essere esportato nelle altre grandi aree verdi della Capitale”, aggiunge Cutillo. “In assonanza con quanto fatto con straordinario successo in passato a New York con Central Park, vogliamo riportare la vita cittadina dentro Villa Ada, sfruttandone appieno il potenziale, rispettando la natura del parco ed evitando manovre puramente commerciali e speculative”.

Ma i tempi per realizzare il programma di Salus per Villam quali sarebbero? “Sarebbe necessario attivare un grande movimento di opinione e di pressione sulle amministrazioni competenti – chiarisce Cutillo – e la realizzazione integrale del progetto richiederà del tempo”.

Un esempio dello stato in cui versa Villa Ada oggi

C’è però qualcosa che si può fare subito. “Dobbiamo pretendere – aggiunge – la realizzazione dei parchi giochi per bambini. Mi sembra fondamentale partire dai più piccoli perché è così che possiamo costruire un futuro migliore per tutti. L’educazione alla salute è fondamentale ed è per questo che in un mondo dominato dal solipsismo tecnologico diventa fondamentale creare occasioni di gioco e di sport all’aria aperta per i più giovani”.

E i costi? “Irrisori”, spiega Cutillo. “La complessità tecnica è inesistente e ogni eventuale altro freno facilmente risolvibile e, per questo, sarebbero considerate delle scuse inaccettabili. La responsabilità è ben chiara e ricade nell’assessorato al verde del Comune di Roma che ha un ufficio apposito per la gestione della materia. Ovviamente la Sovrintendenza avrà voce in capitolo come sempre a Roma, ma anche questo non può essere una giustificazione per restare immobili. Bisogna solo alzarsi e far sentire la nostra voce. Tanti più saremo, tanto più sarà impossibile ignorarci”.

C’è un modo per partecipare alla battaglia di Urbs Urbium. “Il gruppo – avverte Cutillo – sta coagulando attorno a sé una serie di forze cittadine eterogenee e sta ragionando su una raccolta firme a supporto. Il tutto nell’ambito di un progetto più ampio di rilancio della vita economica e sociale della nostra Capitale”. Uniti per Villa Ada. Uniti per ridare slancio a un polmone verde del nostro quartiere. E di tutta Roma.

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