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La “guerra dello zolfo”, è scontro tra gli animalisti e le suore
di Antonio TisoLa guerra dello zolfo. Le associazioni animaliste si schierano contro le suore riparatrici della Casa di riposo del Sacro Cuore che, come aveva raccontato nei giorni scorsi RomaH24, avevano sparso polvere di zolfo per allontanare i cani che facevano pipì sulle mura del loro istituto. La diffusione dell’audio in cui una sorella dell’istituto ammette che “lo zolfo contro i cani lo mettiamo noi”, sta generando un vero e proprio scontro.
L’Enpa (l’Ente nazionale protezione animali), ha infatti annunciato un’azione legale: “Denunceremo le suore per il reato di immissione nell’ambiente di sostanze tossiche con grave pregiudizio anche della salute umana”. A parlare è Carla Rocchi, presidente nazionale. “Abbiamo ascoltato l’audio in cui una suora dice che sono proprio loro a spargere polvere di zolfo contro i cani. San Francesco si rivolterebbe nella tomba se sapesse che queste sorelle gettano sostanze tossiche pur di tenere lontano gli animali dalla loro casa. Stupisce che delle persone che si richiamano alla volontà di Dio adottino simili comportamenti”.
Altrettanto sul piede di guerra l’associazione Animalisti Italiani Onlus. Lo spiega senza giri di parole la responsabile per il randagismo Emanuela Bignami: “Abbiamo inviato un esposto al dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale e alla Asl di competenza per fare degli accertamenti. In alcuni comuni questa polvere è stata vietata, come a Cremona da marzo 2019 – spiega -. Se inalata può creare problemi respiratori agli animali e alle persone. Nel Comune di Roma lo zolfo non è ancora stato vietato espressamente, ma c’è comunque un Regolamento di Polizia urbana che proibisce lo spargimento di qualsiasi tipo di sostanza sui marciapiedi”.
“La sanzione per il mancato rispetto dovrebbe essere comminata dalla polizia locale – prosegue -. In più se la sostanza è tossica, e a dirlo sarà la Asl dopo un esame specifico, ci sono leggi nazionali che tutelano la salute”.
Al di là delle leggi e dei regolamenti, però gli animalisti sono arrabbiati per l’atteggiamento delle protagoniste di questa vicenda: “Le persone di buon senso potrebbero evitare di far far la pipì ai cani sui muri. Ma più in generale dalle suore mi aspetterei un po’ di tolleranza – conclude Bignami -. Gli consiglierei, come deterrente, di utilizzare acqua e aceto: allontana gli animali ma non fa male a nessuno”.
In tutto questo, le suore rischiano fino a 400 euro di multa. A stabilirlo è l’articolo 4 del nuovo Regolamento di Polizia urbana di Roma Capitale. Il documento approvato dal Campidoglio a giugno 2019 parla chiaro. “È proibito abbandonare qualsiasi genere di rifiuti, anche di piccolissime dimensioni, su suolo pubblico ed aree verdi, fatte salve l’applicazione delle sanzioni previste dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Testo Unico in materia ambientale” e dal Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti urbani approvato con deliberazione del Consiglio Comunale 12 maggio 2005, n.105″.