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Decentramento, cura del verde e stretta sulla movida, Del Bello: “Le mie priorità”

di Giulia Argenti

Di tutto il lavoro svolto in questi cinque anni alla guida del II Municipio, a rendere più orgogliosa la presidente uscente, Francesca Del Bello, è il fatto di essere “riuscita a dimostrare che il Municipio, come ente territoriale, se dotato delle risorse e del personale necessario, può essere in grado di occuparsi delle aree verdi e della cura delle strade”. Ma la via per raggiungere quel “decentramento amministrativo”, che la minisindaca ripete come un mantra, è ancora lunga. E la presidente uscente è pronta a percorrerla, tentando il bis alle elezioni del 3 e  4 ottobre, quando i romani saranno chiamati a scegliere, non solo il nuovo sindaco della Capitale, ma anche gli amministratori dei Municipi.

La scelta di Del Bello ha ricevuto fin da subito il benestare dei vertici del Pd del nostro territorio, che l’hanno appoggiata senza passare per le primarie. Ma, alla vigilia del voto e della fine del suo mandato, qual è il giudizio che la presidente dà della sua prima prova alla guida del II Municipio? Del Bello lo spiega a RomaH24 durante una breve pausa dal suo movimentato tour elettorale, che la sta portando a incontrare ogni giorno i residenti dei quartieri del nostro Municipio. Dal Trieste-Salario al Flaminio e ai Parioli. Dal Nomentano a San Lorenzo.

Presidente, quali sono gli obiettivi più importanti raggiunti dalla sua amministrazione?

“Siamo riusciti a prendere sotto la nostra gestione diretta 66 aree verdi sotto i 5mila metri quadri. Il nostro è stato il primo Municipio a dare applicazione alla delibera comunale voluta dalla precedente amministrazione per il decentramento delle aree verdi. Le abbiamo prese sotto la nostra ala e riqualificate. Un’esperienza che ci ha permesso di dimostrare che il Municipio, se dotato del personale e dei fondi necessari, può essere in grado di curare il proprio patrimonio verde e non solo”.

Tra i problemi più spesso sollevati dai residenti del nostro territorio c’è lo stato delle strade. Anche in questo caso il decentramento amministrativo potrebbe essere la soluzione?

“Abbiamo speso 38 milioni di euro in opere pubbliche e per la manutenzione delle strade. Ma i nostri interventi sono limitati dal reticolo delle competenze e della burocrazia, che rende spesso difficile agire per risolvere le criticità che affliggono il territorio. Quindi sì, il decentramento amministrativo potrebbe essere la soluzione, perché metterebbe il Municipio nelle condizioni di intervenire direttamente senza attendere la lunga serie di permessi e via libera di tutti gli enti coinvolti. Il nostro candidato sindaco, Roberto Gualtieri, con cui mi sono confrontata a lungo, ha promesso che la sua prima delibera da inquilino del Campidoglio sarà volta a decentrare il maggior numero possibile di competenze ai Municipi”.

Il progressivo allentamento delle misure anti-Covid ha riportato al centro della discussione il tema della movida selvaggia. Un problema particolarmente urgente in alcune zone del nostro Municipio, come San Lorenzo e piazza Bologna. Come si può agire?

“Serve innanzitutto un controllo maggiore, soprattutto delle aree più bersagliate dalla movida selvaggia. Vanno inoltre inasprite le sanzioni per i locali che trasgrediscono la legge. Al momento sono troppo morbide e non scoraggiano comportamenti scorretti da parte degli esercenti. Da presidente ho sollevato più volte questo problema e ne ho parlato con i residenti, che vogliono essere coinvolti e contribuire a risolvere l’emergenza ‘malamovida’. Per questo penso sia opportuno istituire un tavolo di confronto sul tema con tutti gli attori coinvolti: cittadini, esercenti e associazioni giovanili. Intendiamo, inoltre, istituire una collaborazione con il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche, ndr) e con l’Istituto superiore di Sanità per la prevenzione della dipendenza e dell’abuso di alcool da parte dei più giovani. Voglio, a questo proposito sollevare un aspetto che ritengo fondamentale”.

Di cosa si tratta?

“Tra le cause della movida selvaggia c’è anche l’assenza di occasioni e luoghi di svago per i ragazzi. Noi abbiamo lavorato molto per portare avanti iniziative culturali per i più giovani. Abbiamo, ad esempio, riaperto Forte Antenne e avviato un progetto di rigenerazione urbana nell’ex deposito Atac di via della Lega Lombarda: diventerà una delle biblioteche più grandi del nostro Municipio. Per questo progetto abbiamo stanziato 4 milioni e 600mila euro. I lavori dovrebbero partire nella primavera del 2022 e prevediamo che l’opera sia pronta per la fine del 2023.

Il II Municipio è tra i più “ricchi” di comitati di quartiere e associazioni che si battono per rendere più bello e vivibile il nostro territorio. Che rapporto ha stabilito con queste realtà?

“Le ho incontrate spesso e mi sono confrontata con loro su diverse problematiche. Trovo che siano una risorsa preziosa per il Municipio. Per questo ritengo fondamentale redigere e approvare quanto prima il regolamento Beni Comuni. Uno strumento atto a definire forme di collaborazione tra attivisti e istituzioni per la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani e a dare una veste ufficiale alle molteplici attività che i cittadini portano avanti”.

Tra le questioni aperte più urgenti c’è l’avvio dei lavori per il parcheggio di via Chiana. I banchisti del Mercato Trieste hanno annunciato una manifestazione, il 23 settembre, per chiedere al Comune lo sblocco dei fondi. Altrimenti occuperanno i garage. Cosa ne pensa?

“Credo sia essenziale far partire quanto prima i lavori. Per questo ho scritto una lettera al presidente dell’assemblea capitolina e a tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione chiedendo di votare al più presto lo sblocco dei fondi necessari a far partire il cantiere. Parliamo di un milione e 300mila euro. Mi è stato assicurato che la votazione sarà calendarizzata entro il 30 settembre. Continuerò a seguire da vicino la vicenda”.

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