Allarme coronavirus. Salgono a venti i casi di contagio nel Paese, uno sospetto al Grassi di Ostia. Si tratta di una donna romana, con febbre alta e polmonite, trasferita ieri pomeriggio (21 gennaio) allo Spallanzani. La paziente avrebbe avuto contatti con una nonna e il nipotino rientrati in Italia dalla Cina verso metà gennaio. Intanto, ai Parioli, le mascherine anti-virus risultano esaurite.

Al momento, nessuno tra i principali negozi sanitari del quartiere è fornito dei dispositivi di protezione individuale. Stanno finendo anche i gel per disinfettare le mani. “Ad acquistare di più i prodotti sono soprattutto le persone che tornano da un viaggio o devono partire e quelle che, per diverse ragioni devono andare in ospedale”, spiega una dottoressa della farmacia in via di Villa San Filippo.

Dopo i casi accertati in Lombardia e Veneto, il quartiere vive in uno stato di allerta, come testimoniano altri proprietari o dottori di altre farmacie dei Parioli: “La gente è molto preoccupata – dice la dottoressa di via Po – spesso ci fanno richieste e domande assurde, c’è molta ignoranza sull’argomento e si pensa che queste mascherine possano risolvere qualsiasi problema. Una volta un signore mi chiese se ricevere a casa prodotti provenienti dalla Cina poteva essere pericoloso. Assolutamente no!”.

Riuscire a trovare una mascherina ai Parioli è praticamente impossibile, ma secondo molti farmacisti, i dispositivi servirebbero in realtà a ben poco: “Le mascherine sono utili solo per chi è malato e non sta bene – dice un dottore della farmacia di via Antonio Bertoloni – sono altre le precauzioni che possono fare la differenza. Quali? Lavarsi spesso le mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico e pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol”.