Entro la fine di marzo dovrebbero iniziare le somministrazioni dei vaccini anti-Covid nelle farmacie di Roma e della regione. In questi giorni, infatti, Federfarma Lazio e l’assessore alla Salute Alessio D’Amato stanno discutendo un protocollo d’intesa che permetta alle farmacie dei nostri territori, adeguatamente attrezzate, di inoculare le dosi del farmaco direttamente in sede, con lo scopo di accelerare la campagna vaccinale.

Eugenio Leopardi, presidente di Federfarma Lazio, ci ha spiegato a che punto è la discussione e quali sono gli scenari immediati. “L’accordo è in via di definizione – commenta – e credo che la prossima settimana verrà concluso e siglato. Cinquecento farmacie pronte alla somministrazione? E’ verosimile – risponde Leopardi – perché sono più o meno quelle che già effettuano i tamponi rapidi, quindi sono attrezzate. Di sicuro, però, c’è bisogno di tempo per un adeguamento dei locali, in particolare vanno allestite le sale di monitoraggio in cui i pazienti vaccinati rimangono sotto osservazione per 15 minuti”.

Il protocollo prevede la presenza di un medico che supervisioni le operazioni. “Questo è obbligatorio – continua Leopardi – anche se in altri paesi europei non è così e noi speriamo che presto anche l’Italia si allinei al resto del continente. Le possibilità sono due: o che ci sia un medico disponibile direttamente in sede, oppure che ce ne sia uno reperibile in breve tempo a servizio di 3 o 4 farmacie allo stesso tempo“.

Ma quale sarà il vaccino che verrà somministrato in farmacia? “E’ quello della Johnson&Johnson – spiega il presidente di Federfarma Lazio – che ha condizioni di conservazione identiche ad altri vaccini già presenti in commercio, quindi noi siamo già attrezzati per mantenere la catena del freddo. E’ previsto arrivi in Italia dopo l’11 marzo“. Sarà poi la Regione a indicare alle farmacie le fasce d’età coinvolte da questo tipo di somministrazione e le modalità di prenotazione.

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