8 Gennaio 2021 - 10:40 . Villaggio Olimpico . Scuola

Una studentessa del liceo Lucrezio Caro: “Didattica a distanza devastante”

Studenti da tutta Roma hanno manifestato la mattina del 7 gennaio davanti a Montecitorio, per chiedere alle istituzioni più chiarezza in vista del rientro a scuola. Una protesta che parte anche dal liceo Tito Lucrezio Caro, con una ragazza che spiega dubbi e le preoccupazioni in vista dell’11 gennaio.

Vogliamo rientrare a scuola ma vogliamo farlo in sicurezza“, spiega Mia Molinelli, studentessa del liceo che si trova al Villaggio Olimpico. “La didattica a distanza è stata devastante e non possiamo più affrontarla: sei ore davanti al computer non sono fattibili”, continua.

“Quello dei mezzi di trasporto resta un problema che non è stato minimamente risolto”, spiega l’alunna. “Io che abito fuori Roma ho assistito da settembre a situazioni di reale pericolo di contagio da Covid“.

Protesta degli studenti a Montecitorio

Ma cosa chiedono i ragazzi nel concreto? “Mezzi di trasporto riservati agli studenti e ai lavoratori e spazi più ampi che garantiscano una giusta distanza di sicurezza nelle scuole“.

Dalle 8 del 7 gennaio gli studenti sono in protesta sulle scale del palazzo del Ministero della pubblica Istruzione. “Da ora in poi saremo qui più spesso. Stiamo brancolando nel buio e non vogliamo un rientro come il 14 settembre”, urlano dal megafono. “Non esistono le condizioni materiali per tornare a scuola in sicurezza- aggiunge Daniele Conti, studente del liceo Archimede a Montesacro e rappresentante del Coordinamento studentesco del III Municipio-. Le classi rimangono piccole, il trasporto insufficiente. Questa posticipazione del rientro è soltanto un altro spot elettorale sulla pelle degli studenti”.

La protesta degli studenti davanti al Ministero dell’Istruzione

I ragazzi chiedono quindi un rientro in classe, accompagnato però da misure definite e maggiori investimenti per il settore scolastico. “Per noi la didattica a distanza non è una soluzione, ha creato ancora più disparità educativa e dispersione scolastica – aggiunge Conti -. Vogliamo tornare a fare veramente scuola in presenza e in sicurezza”.