26 Aprile 2020 - 14:53 . FuoriQuartiere . Personaggi
Spesa, compiti e pastiere, i giorni del Covid-19 nel racconto di Max Rosolino
di Daniele Galli
Qualcuno lo avrà visto fare la spesa in via Settembrini e forse lo avrà riconosciuto. Fisico ancora statuario, 42 anni a luglio, Massimiliano Rosolino è una leggenda del nuoto: oro nei 200 misti a Sydney 2000 (la secondogenita si chiama Vittoria Sydney…) e una sfilza di medaglie tra mondiali ed europei. Da qualche anno, Max è anche un popolare volto della televisione. Fondamentalmente, però, Rosolino è un uomo di mare. “Sono nato a Napoli. Ma da quindici anni vivo tra piazzale Clodio e viale Carso”. Prati è la sua seconda casa. Zona Della Vittoria, per la precisione. Non a caso, Rosolino è uno dei 100 (+1) personaggi del libro su Prati, edito da Typimedia.
Max, come trascorre queste giornate chiuso in casa?
“Ero abituato a concedermi un’ora di sport al giorno. Pensi, ho la ciclabile sotto casa. Continuo ad allenarmi, ma nella mia abitazione”.
Una persona dinamica come lei si starà annoiando.
“Mi sono costruito il mio ecosistema: spesa, sport, compiti con le bambine (Sofia Nicole ha 9 anni e Vittoria Sidney 7, ndr)”.
Dove fa la spesa?
“Ho i miei commercianti di fiducia, come il macellaio di via Settembrini e la frutteria gestita da alcuni indiani. Al supermercato vado raramente. Ordino online, ritiro e torno a casa”.
Come pratica lo sport in questo periodo?
“Tapis roulant, rematore, rulli. Certo, mi mancano pedalare sulla pista ciclabile e camminare nel parco vicino a casa. Comunque, per vivere bene durante la quarantena serve anche qualcos’altro”.
Ossia?
“Bisogna mangiare bene”.
E Rosolino come se la cava tra i fornelli?
“Ho una tata che per fortuna cucina divinamente. Anche se io e mia moglie (la celebre ballerina russa Natalia Titova, ndr) ce la siamo cavata anche in sua assenza”.
Qualche piatto di cui è goloso?
“Pastiere, cheesecake, tiramisù. Andiamo pazzi anche per i finocchi e per la cicoria ripassata in padella”.
Cosa le piace maggiormente di Prati?
“È un quartiere tranquillo, funzionale, ben servito. È pianeggiante, così puoi andare in bici, ed è ben collegato con il resto della città”.
Non avverte il richiamo della sua Napoli?
“Tantissimo. Mi mancano il mare e i suoi profumi. Appena potrò, scapperò a Napoli. Spero di riuscire presto a farmi un tuffo nel mio golfo. Tra l’altro, lì ci sono i miei genitori e mia sorella”.
Le sue figlie conoscono l’impresa olimpica del papà?
“Sanno che sono uno sportivo. Sofia Nicole si guarda su YouTube tutte le gare di nuoto. È un’appassionata. Mi auguro che tra qualche tempo possano entrambe tornare in vasca, con le dovute regole del caso”.
Dove le porta a nuotare?
“All’Acquaniene, in viale della Moschea. Io ho nuotato per anni al Foro Italico, ma loro avevano l’asilo là vicino. Spesso ci vado anche io”.
Qual è la sua giornata tipo nei giorni del Coronavirus?
“Mi alzo tra le 9 e le 9.30. Lo so, è vergognoso”.
La notte va a dormire tardi?
“Non prima dell’1. Prima della quarantena, la mattina mi alzavo tra le 7 e le 7.30”.
Prosegua.
“Faccio colazione, sport, doccia. Se poi le perfide (le bambine, ndr) non hanno completato i compiti, li facciamo insieme. Pranziamo tra le 14.30 e le 15, come se fossimo in estate. Alle 16 ci colleghiamo con la scuola. E dopo lo studio, le bimbe si allenano”. Rosolino si rivolge a una di loro: “Oggi facciamo il circuito, ti va?”.
Di cosa si tratta?
“Piegamenti, geometrie al muro. Giocando, le facciamo sudare per una ventina di minuti”.
Da sportivo, quale messaggio di speranza vuole inviare al suo mondo?
“Ci dovremo rimboccare le maniche e ognuno dovrà fare la sua parte. Noi italiani siamo bravissimi nella fase dell’emergenza, mentre non lo siamo mai in quella immediatamente successiva”.
Dovremo vincere la medaglia d’oro della ripresa.
“In questo sport non conterà arrivare primi. Dovremo essere costanti nella nostra progressione, fino al traguardo”.